Oltre ad avere a disposizione il meglio delle macchine esposte nei due grandi vigneti dell’azienda siciliana, gli operatori della filiera di viticoltura e olivicoltura potranno avvantaggiarsi anche di un programma formativo di alto profilo, aperto nella prima giornata dal convegno sul fenomeno del vino biologico, tema di grande attualità commentato da un parterre di relatori internazionali.
Organizzato da Unione italiana vini e dal Corriere Vinicolo, in collaborazione con Federbio, AssoBio, Aiab e Valoritalia, l’incontro inaugurale è suddiviso in due sessioni e diverse tematiche.
Nella mattinata sarà tracciato lo scenario del mercato italiano: si parlerà di numeri, del quadro legislativo, di fattori di successo e critici con focus su esempi virtuosi di biodistretti.
Nella seconda parte pomeridiana sarà invece l’estero il punto di riferimento, concentrandosi sui consumatori di vino bio nei paesi più sensibili a scelte green, da cui derivare le linee guida valide anche all’interno dei nostri confini.
Il secondo appuntamento del 6 giugno è completamente dedicato all’olivicoltura: insieme a Unione italiana vini a guidare gli interventi sarà Luigi Caricato, oleologo e direttore di Olio Officina.
Obiettivo dell’evento sarà la conciliazione tra razionalizzazione della coltivazione, abbattimento dei costi e mantenimento di standard qualitativi elevati.
Dopo anni di profonda crisi, che hanno messo a dura prova l’olivicoltura italiana nonostante la riconosciuta eccellenza, la ripresa è possibile solo con un ripensamento generale di tutto il settore.
Il recente decreto legge che assegna nuovi fondi per il rilancio è il punto di partenza, cui deve necessariamente seguire un adeguamento delle tecnologie e una reimpostazione degli impianti olivetati che devono andare nella direzione della viticoltura di precisione.
Durante la manifestazione, degni di nota saranno anche i momenti di formazione diretta, come le visite guidate da Lucio Brancadoro, professore dell’Università di Milano, coordinatore del programma di ricerca sui portinnesti.
In questo contesto i partecipanti potranno vedere i campi sperimentali di portinnesti M, dotati di un’altissima efficienza nell’impiego di elementi minerali, e verificare come questi si comportino nell’ambiente siciliano, verificandone le differenze rispetto a quelli maggiormente utilizzati in combinazione con le varietà più diffuse in Sicilia, Grillo e Nero d’Avola.
Pietro Catania, professore dell’Università di Palermo, e Giampaolo Schillaci, dell’Università di Catania, porteranno invece i visitatori alla scoperta di veri e propri gioielli della tecnologia, dalle attrezzature per i trattamenti antiparassitari a quelli per la gestione della chioma e del suolo, evidenziandone il contributo in termini di sostenibilità.
Tutti i visitatori potranno inoltre esprimere un loro personale giudizio partecipando a Vota il trattore, un’iniziativa che intende raccogliere le preferenze espresse dai reali utilizzatori delle macchine esposte cui avranno modo di assegnare il loro voto tramite un software messo a disposizione in vari punti del percorso espositivo grazie alla partnership con Macgest.
Un’azione volta a coinvolgere il visitatore e, nel contempo, dare visibilità e premiare le aziende che si impegnano ad offrire prodotti e servizi in grado di soddisfare realmente le esigenze degli operatori professionali.
Per i due giorni della manifestazione sarà possibile visitare il Museo etno-antropologico della civiltà contadina, che conserva interessanti tracce storiche della vita contadina d’un tempo.
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Fonte: Unione Italiana Vini