“L’accordo che abbiamo siglato con Unacoma rappresenta per noi e per i nostri associati una grande opportunità - sottolinea Marco Pancaldi, presidente di Assocap - gli obiettivi sono semplici e concreti. Sostituire e rendere più sicuri i macchinari che forniamo ai nostri soci, sviluppare insieme attività che promuovano la produzione di energia da fonti rinnovabili, organizzare incontri di formazione ed informazione su temi centrali della politica agricola comune e sulle nostre iniziative. L’agricoltura, come molti altri settori produttivi, è chiamata a collaborare attivamente per preservare l’ambiente e migliorare la qualità della vita di tutti noi. Io credo che questo accordo vada in questa direzione".
Un accordo che unisce l’industria italiana della meccanizzazione agricola leader mondiale per la gamma di prodotti offerti, seconda solo agli Usa per volume di fatturato, e la rete nazionale dei consorzi agrari, riferimento consolidato per il territorio e per le sue realtà produttive.
Le basi economiche attraverso cui sviluppare questi progetti ci sono già e sono quelle previste dai Piani di sviluppo rurale alla misura 121, per l’ammodernamento delle aziende agricole. Per l’Italia oltre 2,3 miliardi di euro a cui va aggiunto il co-finanziamento privato per un totale di 5,1 miliardi di euro.
“In un momento come questo in cui anche la meccanizzazione agricola soffre come altri comparti di un rallentamento delle attività, una collaborazione come questa può indubbiamente rivitalizzare il mercato, con benefici per tutti - afferma Massimo Goldoni, presidente di Unacoma - non bisogna, infatti, dimenticare che l’ammodernamento dei mezzi prevede anche la messa in sicurezza degli stessi attraverso la certificazione volontaria Enama, che non sostituisce ma si aggiunge a quelle di prodotto e di processo obbligatorie".
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Fonte: Unacoma - Unione nazionale costruttori macchine agricole