“Per essere competitivi occorre offrire un prodotto che trovi un giusto equilibrio fra efficienza ed economicità. Dopo anni di sperimentazioni, la precision farming in viticoltura è giunta alla sua fase applicativa. Per i consorzi agrari si tratta di una grande opportunità che potrebbe ampliare e migliorare i servizi di meccanizzazione agricola che già offriamo ai nostri soci". Sono queste le parole di Marco Pancaldi, presidente di Assocap, Associazione nazionale dei consorzi agrari italiani, con le quali annuncia il convegno organizzato dall’associazione a Vinitaly 2009, dal titolo 'Consorzi agrari e viticoltura di precisione: un approccio integrato al vigneto'. Insieme al presidente interverranno all’incontro, Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto, Attilio Scienza, ordinario di Viticoltura Unimi, Paolo Castelletti, segretario generale Uiv, Lorenzo Genesio, Ibimet-Cnr, Lucio Brancadoro, ordinario di Produzione vegetale-Unimi, Paolo Balsari, ordinario di Meccanizzazione agricola-Unito, Pierluigi Donna, agronomo-Sata.
 
Una nota di Assocap sottolinea il fatto che: con la viticoltura di precisione non solo nuove tecnologie fanno il loro ingresso in questo settore, ma, soprattutto, cambia l’approccio alla gestione del vigneto. utilizzando il telerilevamento aereo abbinato al monitoraggio a terra con trattori dotati di strumentazione ad hoc, sarà, infatti, possibile ottenere molti risultati: ottimizzare il ricorso ai mezzi tecnici (tipo concimi e fertilizzanti, utilizzandoli solo dove servono) con un abbattimento dei costi aziendali; rispettare le prescrizioni agronomiche e, quindi, l’ambiente; omogeneizzare la produzione, attraverso un controllo della resa e della maturazione delle uve. Una tecnologia, questa, che potrebbe interessare tutte le aziende vitivinicole italiane, a prescindere dalla dimensione, dato che i costi totali di una “mappatura” del vigneto non superano i 100 euro ad ettaro e possono essere facilmente ammortizzati, potendo seguire un intervallo biennale o triennale.