Il consiglio regionale delle Marche ha approvato all'unanimità la nuova legge regionale 28/2021, che va a normare l'enoturismo, cioè tutte le attività turistiche, culturali e promozionali che ruotano attorno al mondo del vino marchigiano.

L'obiettivo della legge, come è scritto nell'articolo 1, è quello di valorizzare le aree ad alta vocazione viticola, le produzioni vitivinicole tipiche dei vari territori regionali, di implementare l'offerta turistica e di favorire lo sviluppo delle aziende vitivinicole sia a livello nazionale che internazionale, anche tramite le attività enoturistiche.

Ma cosa sono di preciso le attività enoturistiche? Sono tutte le attività formative ed informative sulle produzioni vitivinicole e sulla conoscenza del vino, rivolte al pubblico e ai consumatori, oltre alle attività di degustazione e di commercializzazione.

Attività che per la nuova legge possono essere fatte sia dalle aziende vitivinicole, sia dalle aziende di trasformazione e commercializzazione, sia dalle enoteche regionali e dal polo enogastronomico regionale, che sono individuati come operatori enoturistici, e che saranno registrati in un elenco regionale ufficiale e per i quali sono previsti anche percorsi di formazione specifici.

L'assessore regionale Mirco Calroni ha parlato di una legge molto attesa dal mondo vitivinicolo marchigiano, con la quale si vuol cercare di risolvere i problemi legati a una frammentazione del settore.

Per Carloni infatti la forza delle Marche di vantare venti denominazioni di origine e una indicazione geografica tipica, è anche la sua debolezza, perché, come ha detto "la pluralità di certificazioni ha frazionato lo sforzo di creare un marketing identitario unitario".

L'obiettivo politico della legge quindi è anche quello di fornire uno strumento in grado di promuovere in maniera organica il settore, una visione che l'assessorato all'agricoltura sta portando avanti anche su altri comparti legati alla promozione del territorio e dell'agroalimentare marchigiano.

La legge, per la giunta regionale, vuol promuovere una attività integrata tra i settori dell’agricoltura, del turismo e del commercio. Uno sforzo congiunto che dovrà impegnare gli amministratori pubblici e gli imprenditori a fare rete per valorizzare il territorio.

Nelle intenzioni dell'assessore Carloni c'è anche l'idea di creare i così detti cammini del vino, quei percorsi esperienziali riconosciuti anche dalla Commissione Europea, che dovranno essere dedicati ai vitigni e ai vini regionali, in modo che le cantine possano divenire sempre più e sempre meglio mete turistiche.