Zero burocrazia, premia. Ismea è stata travolta da una valanga di domande per la cambiale agraria tanto che, a meno di due settimane dall'apertura del portale per aderire all'iniziativa, è stata costretta a chiuderlo. Sono arrivate infatti 7.500 richieste in pochissimi giorni e, nonostante la scadenza stabilita per fare domanda fosse il 31 dicembre 2020, già oggi i giochi sono praticamente fatti.

La cambiale agraria è un prestito, non un finanziamento a fondo perduto, ma il fatto che, una volta approvata la domanda, Ismea eroghi il finanziamento in tempo praticamente zero, ha spinto gli agricoltori a precipitarsi per la richiesta. L'istituto ha messo a disposizione 30 milioni di euro per imprese agricole e della pesca, i fondi arrivano dal patrimonio Ismea e, vista l'adesione massiccia, ad oggi il tetto potenzialmente è stato già raggiunto.

Non è detta però l'ultima parola, il direttore di Ismea, Raffaele Borriello, ha infatti spiegato che il dato di 7.500 richieste riguarda chi ha compilato la domanda online, non sono però ancora arrivate all'istituto le richieste via Pec e i documenti che fanno fede per essere conteggiati in ordine cronologico sono proprio quelli via Pec, solo quelli saranno considerati. C'è poi la possibilità che qualcuna delle domande inoltrate non siano effettivamente corrette e vengano rifiutate o che il Governo decida di dedicare finanziamenti all'iniziativa, potrebbe quindi succedere che, di qui a poco, il portale riapra.

L'obiettivo di Ismea è procedere a un ritmo d'analisi di quaranta domande circa al giorno. Sono già partiti gli inviti a firmare la cambiale nella sede di Ismea, a Roma, la prossima settimana. La firma, con presenza fisica, è qualcosa che va tenuto presente. Una volta che la domanda per la cambiale è accettata (Ismea comunicherà in ogni caso l'esito) si riceve l'invito ad andare a Roma e in caso si sia impossibilitati si cerca, assieme all'istituto, una data possibile per l'imprenditore. Se invece l'agricoltore non potesse in assoluto andare a Roma, lì si crea un vero problema. "L'eventualità di non poter firmare a Roma - ha detto ancora Borriello durante l'intervento in diretta live su Zoom giovedì 21 maggio - comporta ritardi e la responsabilità della spedizione della cambiale sarebbe a carico dell'imprenditore. C'è poi la necessità di firmare alla presenza di un notaio. Stiamo ancora cercando di capire come gestire la documentata impossibilità di venire in sede a firmare".

Tornando invece alla sostanza della cambiale agraria, ogni impresa potrà richiedere fino a 30mila euro di finanziamento al massimo. Ciò che contraddistingue lo strumento cambiale agraria è proprio l'essere immediata: domanda, istruttoria di una settimana, firma di persona, erogazione del prestito direttamente in conto corrente, il giorno stesso della firma.

"Alla firma delle prime due cambiali - ha detto il direttore di Ismea Raffaele Borriello - era presente anche la ministra Bellanova ed è emersa chiara la necessità di azzerare la burocrazia".

La cambiale non è però l'unico strumento finanziario a disposizione delle aziende agricole, soprattutto in questo periodo di emergenza: ogni martedì e giovedì alle ore 15:00, Ismea ha attivato un comodo filo diretto con gli imprenditori che, collegandosi alla piattaforma Zoom, possono porre domande specifiche e risolvere i dubbi, parlando con gli esperti dell'istituto di tutto ciò che riguarda le possibilità di finanziamento. Questo il link. I video dei collegamenti già avvenuti sono pubblicati alla stessa pagina e quindi è possibile rivedere i fili diretti e ascoltare le risposte date agli altri imprenditori. È importante collegarsi in tempo perché sono moltissimi gli imprenditori in ascolto, che pongono domande, e conviene essere fra i primi a fare la propria.

Per quanto riguarda la cambiale agraria, ecco un pratico vademecum per essere rapidi qualora si aprisse nuovamente la possibilità di fare domanda, se, dopo l'analisi della documentazione, Ismea scoprisse che c'è ancora margine prima di arrivare ai 30 milioni di disponibilità.


Quali i termini del prestito?

La cambiale agraria è un prestito concesso ad imprenditori agricoli e della pesca. L'importo massimo concesso è di 30mila euro ad azienda. Il finanziamento non può comunque superare il 50% dei ricavi del soggetto richiedente. Il prestito è a tasso zero e non ci sono spese di istruttoria. Il tempo entro il quale va restituito è di cinque anni, essendo però una cambiale, nel senso specifico del termine, l'imprenditore dovrà restituire la prima rata al 36esimo mese.

Al momento della concessione verranno emesse tre cambiali con scadenze: 36, 48 e 60 mesi. (Ndr. Nessun costo a carico dell'imprenditore, nessun interesse da pagare ma dopo 36 mesi sarà necessario restituire a Ismea la prima rata, poi, in sequenza, le altre due. Essendo una cambiale è necessario calcolare che, per concludere il finanziamento, è necessario andare fisicamente da Ismea a firmare).
 

Come va presentata la domanda di finanziamento?

A disposizione c'è un portale dedicato, la domanda va compilata utilizzando il portale e successivamente inviata via Pec. Proprio data e ora dell'invio della domanda, risultanti dalla notifica Pec di Ismea, fanno fede per l'ordine cronologico. Vanno naturalmente allegati i documenti richiesti. Ismea risponderà sempre via Pec.

In questo momento, vista l'enorme adesione, il link è ovviamente bloccato.


Per quanto riguarda la visura della Centrale di rischi, è necessaria quella della Banca d'Italia? E per la certificazione dei redditi?

La visura può essere anche della propria banca o di un'altra società di gestione di sistemi di informazione, purché sia successiva al 31 dicembre 2019. Servono poi i ricavi relativi all'ultimo esercizio contabile, bene quindi l'ultima dichiarazione Iva che deve essere stata presentata all'Agenzia delle entrate.
 

Quali verifiche fa Ismea prima di concedere il prestito? Cosa potrebbe portare a un rifiuto?

L'istruttoria è molto veloce, se i documenti sono in ordine entro una settimana si ha il responso. Per quanto riguarda la caratteristica fondamentale di essere stati danneggiati da Covid-19 è sufficiente l'autocertificazione. Naturalmente dalla visura della Centrale di rischi non devono risultare sofferenze, inadempienze, sconfinamenti deteriorati, esposizione scadute. Ismea deve poter valutare che il soggetto cui sta concedendo il prestito sia affidabile.


Chi ha investito in impianti frutticoli negli anni scorsi e ancora non ha avuto ricavi, può accedere al finanziamento?

Ismea valuta i ricavi dell'anno precedente per assicurarsi che il richiedente sia solvibile, ovviamente se l'impianto ancora non ha dato frutti, non ha prodotto ricavi.


Sono diverse le possibilità concesse dal Governo per iniettare liquidità alle aziende, tutte, non solo quelle agricole. La cambiale agraria è cumulabile con altre misure?

La cambiale agraria è da inquadrare nell'ambito degli aiuti di Stato a sostegno dell'economia per via dell'emergenza Covid-19. La misura è stata autorizzata dalla Commissione europea. Gli strumenti sono sì cumulabili ma c'è un tetto massimo da rispettare. Per le aziende agricole è di 100mila euro, per le imprese della pesca e dell'acquacoltura è di 120mila euro. La somma dei finanziamenti ricevuti quindi non deve superare i tetti stabiliti.


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