L’8 maggio scorso il presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas ha reso noto di aver nominato gli ultimi assessori per completare la nuova giunta, espressione del voto regionale sardo del 24 febbraio 2019.
L’assessorato all’Agricoltura e alla riforma pastorale è andato a Gabriella Murgia, 52 anni, originaria di Oristano, un passato nel sindacato dei lavoratori Uil, distintasi per le battaglie sulla parità di genere sui luoghi di lavoro. Non a caso nella trascorsa legislatura regionale sarda aveva ricoperto dal 2017 il ruolo di presidente della Commissione Pari opportunità. Socia della Federazione italiana donne arti professioni affari, ha dichiarato ai media locali sardi di non avere alcuna conoscenza del settore agricolo, sul quale si riserva di documentarsi.

La Murgia, proveniente dalle fila del PD sardo, non è stata indicata da alcun partito della coalizione di centro destra e Lega Nord che sostiene Solinas: e secondo quanto da se stessa dichiarato è diretta espressione del neopresidente Solinas. Ufficialmente tacciono per il momento le organizzazioni agricole, tra le quali si era consumato nelle scorse settimane uno scontro sotterraneo su un altro nome: quello di Daria Inzaina, l’allevatrice di Calangianus sponsorizzata dalla Lega, ma in quota Confagricoltura e – stando ai bene informati – pesantemente osteggiata da Coldiretti.

L’assessora Murgia avrà d’ora in poi un bel da fare. La Sardegna attende l’approvazione - da parte del Parlamento - del decreto emergenze in agricoltura per risollevare il settore della produzione del latte ovino, finito agli onori della cronaca nazionale per i blocchi stradali. Mentre Coldiretti proprio pochi giorni fa aveva chiesto un incontro urgente a Solinas per via delle lentezze del sistema sardo sia nei pagamenti delle compensazioni sui danni maltempo che sulle procedure del Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Inoltre la regione a pochi giorni dall’estate è già in preallerta siccità.