Ieri, 25 giugno 2018, hanno fatto sapere di aver scritto una lettera indirizzata al ministro alle Politiche agricole italiano Gian Marco Centinaio: per sollecitare ad un tempo una posizione ferma dell'Italia sulle misure di contenimento ed eradicazione e rendere più pressante la richiesta italiana per ottenere il definitivo via libera di Bruxelles per il piano straordinario grazie ad "una seria e costruttiva collaborazione".
"Caro ministro, a nessuno può far piacere eradicare piante secolari, simbolo di un patrimonio culturale e paesaggistico unico, ma purtroppo tali piante costituiscono la principale fonte di diffusione della Xylella, e anni di discussioni e dibattiti, spesso ideologici e non basati su un approccio scientifico, non hanno portato a un reale contrasto al patogeno; al contrario hanno spinto l'Unione europea ad avviare una procedura di infrazione contro il nostro paese per la mancata attuazione delle misure di contenimento previste in tali situazioni" hanno scritto i due europarlamentari pugliesi, e hanno aggiunto: "Riteniamo sia giunto il momento di mettere in atto un serio programma di ricostruzione del patrimonio olivicolo".
Nella lunga missiva al neo-ministro, che rientra nel percorso avviato da Fitto e De Castro per dare una soluzione concreta all'emergenza, viene evidenziata la drammatica situazione dell'olivicoltura del Sud Italia, e in particolare della Puglia, a causa del batterio che "continua ad espandersi a ritmi preoccupanti, e dai primi focolai presenti in Salento, si sta muovendo sempre più verso il nord della regione, con il concreto rischio di potersi allargare a tutte le aree olivetate del Paese".
Per trovare una soluzione che dia benefici reali agli agricoltori e al paesaggio, nei giorni scorsi De Castro e Fitto hanno incontrato sia il commissario europeo per la Salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, sia quello per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale, Phil Hogan, "per valutare quali misure possano essere messe in campo al fine di incentivare gli agricoltori ad attivarsi immediatamente, eradicando le fonti di inoculo e sostituendole con piante resistenti, per rilanciare l'olivicoltura pugliese".
"L'idea, condivisa dai responsabili della Commissione, sarebbe quella di creare un programma nazionale di sviluppo rurale - scrivono Fitto e De Castro a Centinaio -, co-finanziato dall'Unione utilizzando fondi attribuiti non solo alla Regione Puglia, ma anche nazionali e, in modo solidale, di tutte le regioni interessate al contenimento della batteriosi".
Un piano irrealizzabile senza la sinergia di tutte le istituzioni, dalla Ue alla Regione Puglia, passando dal governo nazionale. Di qui l'appello al ministro alle Politiche agricole "per una seria e costruttiva collaborazione".