“L'Emilia Romagna è la regione che offre a tutto il mondo le migliori pratiche in campo cooperativo ed è per questo che oggi sono qui – ha sottolineato la Green – in campo agricolo la cooperazione ha contribuito a far uscire i cittadini di questa regione dalla povertà, ma anche in campo sociale e in altro settori, la cooperazione ha svolto un ruolo molto importante”.
“La ricetta sta nell'aggregazione di piccoli produttori che insieme possono fare quello che da soli non potrebbero fare – sottolinea l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli – Oggi si tratta di fare un salto di qualità investendo in ricerca e innovazione, ma anche ragionando come il modello cooperativo possa evolversi per contrapporre all'agricoltura delle commodities un'agricoltura che mette al centro le persone e che può garantire uno sviluppo pienamente sostenibile”.
Presente al convegno il presidente della Regione Stefano Bonaccini. “Piccolo è bello ancora oggi, ma solo se ci si mette insieme. Oggi la competizione si gioca su scala globale e abbiamo bisogno di incrociare un mondo che cambia continuamente. L'agroalimentare può dare un contributo fondamentale anche dal punto di vista occupazionale”.
I numeri emiliano-romagnoli fanno capire l'importanza del settore e della filiera. Nella regione si produce oltre il 30% del fatturato nazionale della cooperazione agroalimentare, con oltre 13 miliardi di euro. Il 18% di tutto l'export agroalimentare è di origine cooperativa, mentre come numero di imprese, sono 701 le cooperative agroalimentari in Emilia Romagna, pari al 14% di tutto il sistema nazionale, che conta oltre 5mila imprese.