I prodotti che rientrano negli aiuti. Il nuovo regime prevede finanziamenti Ue per i ritiri dei prodotti - in distribuzione gratuita o per uso non alimentare - ma anche per la raccolta precoce e la mancata raccolta dovuta all'embargo russo. I tassi di sostegno sono gli stessi del precedente programma mentre un più alto livello di aiuti va ai membri di organizzazioni di produttori. I 125 milioni di euro di aiuti già decisi – ma ancora da stanziare – verranno detratti dall'ammontare finale.
Vecchio sistema bloccato per sospette irregolarità Polonia. La Commissione europea aveva annunciato la settimana scorsa di aver "sospeso le misure di emergenza per frutta e verdura deperibile” a causa "di un aumento sproporzionato di richieste per alcuni prodotti. Nel dettaglio parliamo di "richieste esagerate e dubbie dalla Polonia”. L'87% di fondi destinati a sostenere i produttori Ue di ortofrutta deperibile era stato reclamato da produttori polacchi. Solo per cetrioli e cetriolini le richieste polacche sono pari al 487% dell'export annuale di tutta l'Ue verso la Russia. Stessa tendenza per cavolfiori e broccoli (il 286% delle esportazioni annuali Ue per la Russia), per i cavoli si raggiunge il 231% dell'export Ue verso Mosca. Quanto alle richieste per i peperoni equivalgono al 62% della produzione annua della Polonia.
Commissione europea pronta ad ulteriori aiuti. Qualche giorno fa, il Commissario Ue all'Agricoltura Dacian Ciolos aveva assicurato: "Non intendiamo fermarci qui, altri prodotti vanno presi in considerazione. Gli interventi immediati presi per l'ortofrutta e i prodotti lattiero caseari dipendono dal fatto che rappresentano circa un terzo dell'export europeo verso la Russia". Il Commissario aveva aggiunto che per quanto riguarda le carni "la situazione é più sfumata. Per la carne suina comunitaria, l'export verso la Russia era già stato bloccato all'inizio dell'anno causa focolai di peste suina africana – aveva spiegato Ciolos –. Per la carne bovina poi, ho chiesto ai miei uffici un monitoraggio attento in quanto se la situazione dovesse indicare una destabilizzazione dei mercati, siamo pronti ad intervenire perché abbiamo gli strumenti per farlo grazie alla nuova Pac".
De Castro: “Ci vogliono più fondi per far fronte a una crisi”. L'eurodeputato Pd e membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro ha precisato che "quella russa è una crisi politica, ma fino ad oggi a pagare le conseguenze dell'embargo deciso da Mosca sono stati principalmente gli agricoltori europei”. De Castro ha detto che "i 125 milioni di euro messi a disposizione dalla Commissione europea si sono rivelati subito insufficienti a compensare i danni ingenti che i produttori hanno subito, e continueranno a subire, se l'Ue andrà avanti con le sanzioni, e se la Russia continuerà a rispondere con l'embargo"
La ripartizione dei precedenti 125 milioni di aiuti. I 125 milioni di euro messi a disposizione dall'Ue lo scorso 18 agosto, per interventi sull'ortofrutta deperibile, sono destinati per un massimo di 82 milioni di euro a mele e pere e per 43 milioni a pomodori, carote, cavoli, peperoni, cavolfiori, broccoli, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, prugne, frutti di bosco, uva da tavola fresche e kiwi. Un contributo più elevato va a chi é membri di Organizzazioni di produttori. Le regole prevedono che gli Stati membri notifichino ogni lunedì-martedì alla Commissione europea gli aiuti richiesti.