Il mercato del riso è cambiato e i risicoltori devono aggregarsi per programmare le scelte di semina e la commercializzazione del proprio prodotto. E’ questa l’indicazione che viene dall’incontro tenuto a Mortara (Pv) tra cooperative, consorzi e associazioni del settore riso, su invito di Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane.

Grande preoccupazione è stata espressa dai partecipanti per l’andamento dei prezzi di mercato dei risoni, soprattutto le varietà più vendute sul mercato italiano (carnaroli e arborio), che hanno ceduto circa il 30% nei primi sei mesi della campagna di commercializzazione.

"A questa situazione contribuisce - sottolinea Agrinsieme -  l’estrema polverizzazione dell’offerta dei risicoltori, l’80 per cento dei quali vende da sé il proprio risone, senza la certezza di spuntare un prezzo remunerativo in un mercato controllato da pochi compratori ben organizzati". Le strutture associative di vendita del risone possono rappresentare, secondo Agrinsieme, un’opportunità per tutti i risicoltori, disponendo degli strumenti e delle capacità per immettere sul mercato la produzione nel momento migliore con le migliori condizioni di pagamento.


All’interno di Agrinsieme si promuoverà, con impegno comune, il nuovo strumento di coordinamento politico tra le organizzazioni degli agricoltori e della cooperazione, una rete tra le cooperative e i consorzi del settore riso per la programmazione e concentrazione dell’offerta in funzione della domanda di mercato. L’obiettivo è assicurare remunerazione ed efficienza all’attività commerciale dei risicoltori nella filiera.