Terreni allagati, raccolti distrutti, macchine e attrezzature inservibili. Si piangono le vittime e si guarda sconsolati ai danni di questa ennesima catastrofe naturale che ha messo sott'acqua persone, cose e campi. Un primo bilancio viene tentato dalle pagine de “La Stampa” che il 14 novembre scrive a grandi caratteri la cifra 500 milioni per indicare l'entità delle perdite. Ed è ancora “La Stampa” che nello stesso giorno racconta il dramma vissuto in Maremma con la tempesta d'acqua che ha inghiottito raccolti e agriturismi. Dalla Maremma al Veneto con la “Tribuna di Treviso” che racconta come le piogge battenti abbiano infierito in particolare sul territorio di Conegliano. Un primo bilancio dei danni subiti dall'agricoltura arriva dalle pagine de “L'Unità” che parla di una ecatombe per il settore. Serre scomparse e bestiame decimato in Toscana, si legge sul “Corriere della Sera” del 15 novembre, anticipando che sono circa 1500 le aziende agricole che hanno subito danni.
La Pac che verrà
Continuano le discussioni sul futuro della Pac, argomento sul quale si esprime l'economista Oscar Giannino, oggi impegnato anche sul fronte politico, che si dice favorevole allo spostamento degli aiuti verso il secondo pilastro (in pratica i Psr). Affermazioni che sono riportate dalle pagine di “Italia Oggi” del 14 novembre. I tempi della riforma Pac si stanno comunque allungando come conferma il 10 novembre la “Gazzetta del Mezzogiorno”. Mentre si discute della riforma Pac, rischiamo di perdere i sostegni che l'attuale Pac ha destinato ai Psr. Le Regioni devono ancora erogare fondi per 400 milioni e se non si procederà entro fine anno i soldi rischiano di tornare nelle casse di Bruxelles. L'allarme viene da “Il Sole 24 Ore” del 10 novembre che sottolinea come il danno si raddoppi per il mancato cofinanziamento alle imprese. Bruxelles nel frattempo ci regala una notizia positiva con la messa al bando nella Ue dei vini (vini?) fatti con strani intrugli a base di polveri. Lo conferma “Il Sole 24 Ore” del 10 novembre e nel frattempo la “Gazzetta del Mezzogiorno” informa che la Guardia di Finanza ha messo sotto sequestro partite di vino che si presentano con un anonimato che non lascia presagire nulla di buono (e commestibile).
Troppe tasse
Sui mercati si guarda con apprensione ai segnali negativi che arrivano dall'evoluzione dei consumi. “Avvenire” del 10 novembre parla di una fiducia al ribasso per il settore alimentare, una previsione anticipata il 9 novembre dalla “Gazzetta del Mezzogiorno”. Bisogna fare i conti anche con la flessione della produzione. Se ne parla su “Arena” del 12 novembre che denuncia i cali nella produzione di pomodoro da industria e le minori produzioni di mais, pere e vino. Tanto che si paventa il rischio che sia garantito solo il 75% di quanto richiesto dal mercato nazionale. Cala la produzione, ma flettono pure i consumi e una delle cause la si può cercare nell'eccessivo peso delle imposte. E' questa l'opinione del presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, espressa in un'intervista raccolta dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 13 novembre. Strali contro l'eccessivo peso delle tasse giungono dal presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, che dalle pagine del “Corriere della Sera” del 10 novembre accusa la legge di Stabilità di ribaltare il sistema di tassazione delle società agricole, condannando il settore il nanismo. Che ci siano difficoltà lo conferma un dettagliato articolo pubblicato il 13 novembre da “Il Sole 24 Ore”.
Il latte va in piazza
C'è fermento nel mondo degli allevamenti per le difficoltà nel rinnovo degli accordi sul prezzo del latte. Se ne parla sul “Corriere della Sera” del 13 novembre che anticipa la volontà degli allevatori di scendere in piazza per manifestare contro l'indisponibilità alla trattativa da parte delle industrie del latte. Per dare una svolta allo stallo delle trattative Confagricoltura è pronta ad un sit-in sotto le finestre del ministero delle Politiche agricole. Lo scrive la “Gazzetta di Mantova” del 14 novembre che anticipa poi il progetto di bloccare l'attività delle industrie di trasformazione se non ci sarà un'atteggiamento più aperto nei confronti delle richieste dei produttori. Nel frattempo il ministro Mario Catania annuncia di aver convocato le parti per cercare un punto di incontro. Ne dà notizia “La Provincia” del 15 novembre.