Cooperativa agricola cesenate (Cac) è stata protagonista in Francia del un convegno internazionale sulla collaborazione tra agricoltori e apicoltori, dove ha presentato il progetto - sviluppato insieme al consorzio Conapi - per portare le arnie degli apicoltori nei campi dei soci che moltiplicano le piante da seme.
Così, infatti, Cac è riuscita a migliorare l'impollinazione e, dunque, la resa finale delle coltivazioni. L'esperienza è stata presa ad esempio a livello europeo e i primi a volerne sapere di più sono stati i cugini francesi di Mercurol, cittadina del sudest della Francia al centro di un 'terroir' ad alta vocazione agricola.
"Con più api in un campo – afferma il presidente Giovanni Piersanti – il raccolto più soddisfacente, specie in un settore specializzato come quello sementiero, in cui i contratti si stipulano con multinazionali asiatiche e europee e i pagamenti sono legati a precisi parametri qualitativi per quanto riguarda la capacità germinativa del seme.
I francesi sono interessati al fatto che in Italia siamo riusciti a gestire i rapporti fra i due mondi a livello associativo mentre oltralpe le relazioni sono tra singole aziende e i soggetti coinvolti sono mediamente meno strutturati".
Qual è il vantaggio per gli apicoltori? "Economico – spiega Edmo Tersi, responsabile Qualità di Cac – perché il servizio viene remunerato. Inoltre gli apicoltori hanno la possibilità di dire la loro su tempi e modi dei trattamenti ai campi e accedere a 'pascoli' di qualità per i loro sciami".
Sul tavolo della discussione c'era anche il nuovo Regolamento europeo sui fitofarmaci che penalizza le colture sementiere italiane rivolte alla moltiplicazione per quanto riguarda la quantità di residui ammessi e l'utilizzo di alcuni principi attivi.
La tappa francese fa parte di un percorso messo in piedi insieme all'Organizzazione nazionale dei moltiplicatori di sementi, Coams, per monitorare la situazione e armonizzare l'applicazione del regolamento 1107/09 nella zona del Sud Europa.
"Insieme ai francesi abbiamo previsto un meeting di verifica entro febbraio", spiega Tersi.
Al convegno ha partecipato un gruppo di circa 25 soci e consiglieri, soprattutto giovani.
Cac ha intrapreso da tempo iniziative di formazione e aggiornamento che ha portato gli agricoltori associati a studiare le imprese agricole di mezzo mondo, dal Cile al Sud Africa passando per l'Europa del Nord.
Nella Valle del Rodano, la delegazione ha visitato numerose imprese del territorio, confrontandosi con approcci non abituali, come una cantina che produce vino attraverso i metodi biodinamici, un coltivatore di tartufo nero e un'azienda di coltivazione di aglio da seme commerciale.
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