"In tempi di crisi di prezzo per l'olio extra vergine di oliva, lo stato italiano si appresterebbe ancora una volta ad autorizzare il Tpa-Traffico di perfezionamento attivo". Lo denuncia Massimo Gargano presidente dell'Unaprol che sull'argomento chiede l'intervento del ministro delle Politiche agricole Luca Zaia.
Il Tpa è una procedura comunitaria attraverso la quale si consente la temporanea importazione di oli da lavorare nel nostro paese che poi verrebbero esportati nei paesi terzi.
“La pratica del Tpa - spiega Gargano - è regolata da un vecchio regolamento comunitario del 2001 che consente di attribuire l'origine del prodotto in base all'ultima trasformazione sostanziale. E’ palese - aggiunge Gargano - che questo regolamento mal si concilia con il regolamento ce 182/2009 sull'indicazione origine obbligatoria in etichetta".
"Non è difficile intravedere nel mancato allineamento delle normative a livello comunitario, la possibilità - evidenzia Gargano - di aggirare il sistema per importare, con la pratica del Tpa, oli di qualità diverse che poi potrebbero diventare fraudolentemente olio extra vergine di oliva made in Italy".