La “rivoluzione” nel mondo degli agrofarmaci decisa dall'Unione Europea, con le nuove norme in tema di autorizzazione e distribuzione di questi prodotti, non è sfuggita ai quotidiani usciti negli ultimi sette giorni. Ne parla diffusamente “Italia Oggi” del 14 gennaio, che non lesina critiche per l'aver favorito con queste decisioni alcune industrie a scapito di altre. L'”Unità” dello stesso giorno si sofferma invece, salutando positivamente la decisione, sulla riduzione del numero di molecole utilizzabili. “Finanza e Mercati” del 15 gennaio ospita su questo argomento  il pensiero di Agrofarma, critico sui nuovi criteri di registrazione degli agrofarmaci, ma favorevole alle  norme sull'uso sostenibile che sono state introdotte. Ed è “Affari e Finanza” ad occuparsi il 19 gennaio di  agrofarmaci, fornendo alcune anticipazioni in merito alla realizzazione di nuovi laboratori specializzati nella valutazione ecotossicologica. Mentre si discute di agrofarmaci, arriva sulle colonne de “Il Corriere del Giorno” la notizia che a causa del punteruolo rosso sarà necessario abbattere le palme della Manduria, in Puglia.

In primo piano sulle pagine dei giornali anche le difficoltà che il mondo agricolo deve affrontare. A destare le maggiori preoccupazioni è l'aumento dei costi, più che raddoppiati come scrive “La Stampa” del 18 gennaio dando voce ai dati raccolti dalla Cia, il cui presidente Politi, già su “Finanza e Mercati” del 15 gennaio, aveva lanciato l'allarme affermando che a rischio chiusura ci sono ben 200mila aziende agricole. Sulla stessa lunghezza d'onda è anche il presidente di LegaCoop Luciano Sita che dalle colonne di “Finanza e Mercati” del 16 gennaio annuncia che per il settore agroalimentare si presentano tempi difficili.

Qualche segnale positivo arriva dalle anticipazioni sulla produzione dell'anno scorso, che si è concluso con una produzione in leggero aumento, come riporta  l'”Avanti!” del 16 gennaio, citando le elaborazioni di Coldiretti. Bene anche la produzione di  mele, un settore che ha chiuso il 2008 con un leggero aumento. I dettagli si possono leggere su “Finanza e Mercati” del 14 gennaio. Per i prodotti di IV e V gamma il 2008 si è chiuso per il settore ortofrutticolo con dati apparentemente contraddittori. Ne parla “Italia Oggi”, mettendo in luce le buone perfomance dei prodotti a maggior contenuto di servizio, come le zuppe di V gamma che hanno avuto un vero e proprio boom. Mais, radicchio e frutta sono invece i pilastri sui quali si è retta l’agricoltura veneta, che esce dal 2008, secondo i dati riportati dal “Gazzettino” del 20 gennaio, con un bilancio sostanzialmente positivo. Che più in generale il settore agroalimentare sia riuscito sino ad oggi a sostenere senza eccessivi danni l’aggressione della crisi lo si può leggere anche su “Affari e Finanza” del 19 gennaio, che punta però l’indice sulla esigua dimensione delle aziende del settore, che in futuro potrebbe rivelarsi un limite per la competitività.

 

I trionfi del vino

Le buone notizie continuano sul fronte del vino con la conferma del superamento della Francia, che ora si colloca dietro l'Italia in quanto a produzione. La notizia arriva direttamente dalla Francia attraverso le colonne de “Le Figaro” del 14 gennaio dove sono riportati i numeri della produzione francese, ferma a 485 milioni di casse di bottiglie contro i 552 milioni raggiunti dall'Italia. Il nostro primato è stato messo in risalto anche da alcuni giornali italiani, come “Il Tempo” del 18 gennaio che ha riportato con la giusta enfasi la notizia del “sorpasso” italiano. Se per il vino italiano è un momento fortunato, per il Franciacorta la situazione è ancora più rosea, come si può leggere su “Il Giorno” del 18 gennaio, dove il presidente del Consorzio di tutela non si lascia scappare l'occasione di lanciare una frecciata al brindisi di Capodanno che in Rai è stato fatto con “bollicine” straniere. Dal presidente dell’associazione Città del vino arriva, attraverso le colonne de “La Nazione” del 20 gennaio, un appello a rivedere le modalità di applicazione dell’Ici sui fabbricati rurali. In difficoltà, questa volta, non sarebbero le cantine, ma le amministrazioni comunali. Questione di punti di vista…

 

 

Allevamenti fra alti e bassi

Anche per alcuni settori zootecnici si può parlare, finalmente, di buone notizie. E' il caso delle carni suine a marchio Gran Suino Padano, da poco sul mercato, ma che già hanno fatto breccia nelle preferenze del consumatore. Ne parla diffusamente “Il Giorno” del 18 gennaio riportando anche i dati del consumo, cresciuti in un solo mese del 35%. Bene anche il prosciutto a marchio San Daniele che ha visto crescere le preferenze dei consumatori chiudendo il 2008, come scrive “Finanza e Mercati”, con un significativo segno più.

Le notizie cattive riguardano, ancora una volta, il mondo del latte, alle prese con una rovinosa caduta dei prezzi che coinvolge non solo l'Italia ma tutta Europa, tanto che a Bruxelles stanno già mettendo mano ad iniziative di sostegno per il settore. Su questo argomento interviene “Italia Oggi” del 16 gennaio ricordando gli aiuti messi in atto dal ministero dell'Agricoltura e quelli che sono ora allo studio da parte della Ue. Aiuti che non riguarderanno solo il latte ma anche i formaggi e in particolare i grana e il pecorino, come riporta “La Stampa” del 18 gennaio. Una conferma della gravità della situazione la si può leggere anche sulle colonne del periodico francese “Les Echos”. E in attesa delle decisioni del ministro Zaia in tema di distribuzione dell’aumento delle quote latte, dalle colonne de “Il Resto del Carlino” l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna ribadisce il 19 gennaio  la necessità di dare precedenza nell’assegnazione a chi ha rispettato le regole. La decisione del ministero dell'Agricoltura è attesa per fine mese, come informa “Italia Oggi” del 20 gennaio.