La giornata a cui parteciperanno numerosi esperti nazionali avrà inizio alle 9.30 al Palazzo ducale e sarà presentata e moderata dal presidente di Rare Floro De Nardo.
Numerosi esperti si confronteranno nel corso dell'evento. Dopo i saluti di Roberto Zalambani, presidente dell’Unag, Unione nazionale associazioni giornalisti agricoltura alimentazione ambiente territorio foreste pesca energie rinnovabili, - Fnsi, Federazione nazionale stampa italiana, avranno inizio gli interventi degli ospiti.
Riccardo Fortina dell’Università Torino tratterà delle razze suine, ormai scomparse, che hanno reso celebre in tutto il mondo i prodotti della salumeria italiana. Storie di estinzioni definitive e di errori clamorosi, ma anche di recuperi in extremis, di avvistamenti inaspettati e di recenti tentativi di ricostruzione di razze scomparse da anni.
Sarà poi la volta di Antonio Contessa, medico veterinario di Foggia, che affronterà il tema della migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie, dei pastori con famiglie al seguito, verso i pascoli delle zone collinari o montane di Abruzzo e Molise nella stagione estiva e, quella nei ricchi pascoli della piana del Tavoliere e del Gargano nella stagione invernale, che hanno dato origine a comunità in cui la necessità della convivenza combinava tradizioni e culture diverse.
L'importanza dell’individuazione di strategie utili alla tutela e valorizzazione delle razze autoctone avicole sarà trattata Alessio Zanon, medico veterinario ed esperto nazionale del settore avicolo, e spiegherà come la presenza di una risorsa genetica autoctona di un’antica razza può diventare una moda o un business, oltre alla tentazione di inventare razze mai esistite oppure di fare riapparire dal nulla razze estinte da tempo; tentazione in alcuni casi irresistibile. Zanon parlerà di razze inventate e delle precauzioni da adottare per essere certi di trovarci di fronte ad animali di una razza antica.
Daniele Bigi dell’Università di Bologna, racconterà del ritrovamento di una razza ovina reliquia, dalle caratteristiche morfologiche uniche, della quale si era persa ogni traccia e non si aveva più memoria: l’antica pecora Balestra o Modenese. Questa antica razza è stata custodita lontano dai riflettori, per decenni, in un luogo inaspettato, a pochi passi dal centro di Bologna. Al ritrovamento è poi seguita una ricerca documentale per scoprire la storia di questo animale, che ha permesso di ipotizzare la sua probabile origine.
L'autore del libro di recente pubblicazione Regina di fiori, regina di cuori, Roberto Ferrari, grande esperto di api, interverrà illustrando il mondo delle api, dalla storia alle abitudini, dalle consuetudini alla psicologia. Racconterà della vita dell’alveare che scorre al ritmo della natura e secondo le dinamiche legate alle vicende private, in un alternarsi continuo di difficoltà varie o di esaltazione.
Concluderà l'incontro Luigi Liotta dell’Università di Messina, che descriverà l’evoluzione e la tipologia dell'allevamento del suino siciliano degli ultimi vent’anni, con l’affermarsi e lo sviluppo di allevamenti specializzati gestiti da veri e propri imprenditori zootecnici. Tuttavia, sui territori montani dei Nebrodi, delle Madonie e dei Monti Peloritani si sono mantenute le tradizionali forme di allevamento familiare con largo utilizzo del pascolo e con modalità di conduzione allo stato brado e semi brado non disgiunto dalla somministrazione di scarti e sottoprodotti delle produzioni agricole. Qui si allevano animali della razza autoctona Suino Nero Siciliano, nota anche come Suino dei Nebrodi o Suino delle Madonie, tradizionalmente chiamata dagli allevatori "‘U Porcu Nivuru".
Scarica il programma del convegno "Razze autoctone italiane tra tradizioni, racconti e leggende"
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Rare - Associazione italiana razze autoctone a rischio di estinzione