La norma ISO 11784, che riguarda la struttura del codice identificativo dei dispositivi elettronici per l'identificazione degli animali, prevede la responsabilità nazionale di assicurare l'univocità dei codici: ogni nazione deve attivare un database centrale in cui registrare i codici assegnati.
Pertanto, da marzo del 2006, ogni iniziativa volta ad identificare gli animali con dispositivi elettronici recanti nella struttura del codice identificativo il codice-nazione 380 deve essere preventivamente autorizzata dal ministero della Salute. Nel contempo, il Csn (Centro Servizi Nazionale) dell'Izs di Teramo è stato incaricato della gestione e della registrazione dei codici identificativi elettronici. Tuttavia, per il passato potrebbe non essere stato sufficientemente garantito il rispetto della norma ISO 11784 con la conseguenza che potrebbero essere stati messi in circolazione dispositivi con identificativi elettronici non conformi, contenenti sia il codice-nazione sia il codice-produttore.
Il ministero della Salute ritiene necessario recuperare il più possibile la situazione pregressa, pertanto la Direzione generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario del ministero della Salute ha invitato produttori e distributori di identificativi elettronici a comunicare se hanno prodotto, distribuito, o comunque commercializzato, dispositivi per l'identificazione elettronica riportanti il codice nazione 380 'senza che i codici elettronici siano stati preventivamente generati dal numeratore unico del Csn di Teramo'. In caso affermativo, la nota, siglata a marzo dalla direttrice Gaetana Ferri, invita 'caldamente' i destinatari a voler comunicare le serie numeriche sia al ministero della salute sia allo stesso Cns.
'In particolare, l'elenco di tali identificativi dovrà pervenire in formato elettronico all'indirizzo helpdesk@izs.it indicando nell'oggetto 'Recupero identificativi elettronici'. La comunicazione dovrà riguardare sia i codici elettronici prodotti, sia il supporto utilizzato per la specie animale interessata. Tale operazione che non dovrà riguardare soltanto i dispositivi prodotti per i ruminanti ma a anche quelli per equidi, per cani e per gatti, ovvero per qualsiasi altro tipo di animale identificato elettronicamente, consentirà al Csn di poter eliminare dalle serie numeriche ancora disponibili quei codici identificativi che risultassero essere stati già prodotti in maniera tale da garantire il più possibile l'univocità dei codici identificativi.
La Direzione raccomanda a produttori, fornitori e distributori di identificativi di astenersi dal produrre dispositivi identificativi contenenti codici numerici che non siano prelevati dal numeratore unico del Csn di Teramo, ovvero che non si riferiscano a serie numeriche preassegnate dallo stesso Csn. La nota conclude con l'invito a tutti gli enti coinvolti nella gestione di sistemi di identificazione e di registrazione degli animali, (Servizi Veterinari, Unire, AIA, CSN) e in particolare nell'espletamento delle procedure d'acquisto dei dispositivi elettronici a verificare accuratamente il rispetto delle norme ISO 'in maniera che non sia messa in pericolo l'univocità dell'identificazione degli animali'.