Il calcio svolge una molteplicità di ruoli all'interno delle piante, in quanto, oltre ad essere un componente strutturale per la crescita e lo sviluppo, sotto forma di pectati di calcio compone la lamella mediana. Questa lamella è un sottile strato di consistenza gelatinosa presente tra le pareti delle cellule vegetali che svolge la funzione di legare tra loro le cellule.
Sui frutti l'azione del calcio si traduce in diversi effetti positivi:
- favorisce una maggiore conservabilità a seguito di manipolazioni, trattamenti di freddo e presenza di patogeni, garantendo una maggiore durata anche in post raccolta;
- contribuisce a migliorare la compattezza e l'elasticità dei tessuti e, più in generale, una qualità superiore anche in termini di contenuto zuccherino;
- ne limita, o comunque regola, il processo di distacco.
La carenza di calcio si manifesta con alterazioni fisiologiche che influiscono sulla qualità e sulla commercializzazione del prodotto finale.
La mobilità del calcio in forma tradizionale all'interno della pianta è purtroppo scarsa; quando l'elemento è assorbito dalle radici tende, tramite i vasi xilematici, ad accumularsi nelle foglie in cui l'attività fotosintetica è più intensa (foglie grandi), raggiungendo solo in piccola parte i frutti (tipicamente non dotati di organi traspiranti come gli stomi) e questo rappresenta una forte criticità che limita l'efficacia delle fertilizzazioni sulle colture fruttifere per via radicale.
Il calcio, se apportato in forma nano attraverso le applicazioni fogliari, ha invece la capacità di entrare nei tessuti superficiali della pianta, venendo direttamente assorbito dai frutti.
Conservabilità
Alcuni studi di carattere internazionale hanno confermato quanto sopra. Nel grafico sottostante è infatti possibile constatare che, anche dopo diversi giorni di stoccaggio, la medesima quantità di calcio apportata in forma nano, resta a livelli superiori nel frutto (in questo caso negli acini) rispetto a quanto apportato in forma di cloruro di calcio. Il fatto che il testimone non trattato sia in linea con il cloruro di calcio testimonia ulteriormente l'inefficacia di questo trattamento.

Figura 1- Contenuto di calcio negli acini della vite. Lettere diverse indicano differenze significative (P ≤ 0,05)
(Fonte: *1)
Lo studio ha osservato che esiste un correlazione inversa tra contenuto di calcio e contenuto di etilene, che è un ormone che ha effetti cruciali sulla maturazione dei frutti. La minor presenza di etilene contribuisce a sua volta a ridurre i pectati idrosolubili (Wsp) rispetto a quelli meno solubili (Csp e Ssp - pectati di calcio), garantendo una maggiore compattezza dei frutti.

Figura 2 - Produzione di etilene nel frutto. Lettere diverse indicano differenze significative (P ≤ 0,05)
(Fonte: *1)
Anche Fcp Cerea ha svolto nel 2025 delle prove in serra per testare Nano.T® Carbo sulla coltura del pomodoro per verificare se questo prodotto era in grado di determinare una maggior presenza di pectati poco solubili (Ssp) rispetto all'utilizzo del tradizionale cloruro di calcio.
La prova è iniziata con il trapianto il 30 aprile e si è conclusa agli inizi di agosto. I palchi considerati sono stati dal 3° al 7° in quanto i primi due erano già in fase avanzata di sviluppo all'epoca del primo trattamento (18 Giugno). Sono stati fatti 3 trattamenti, somministrando un quantitativo equivalente di ossido di calcio pari a 30 grammi/litro ogni volta.
Dal grafico sottostante è possibile vedere che per ogni palco considerato, la quantità media di pectato di calcio poco solubile (Ssp) in carbonato di sodio è superiore nella tesi trattata con Nano.T® Carbo rispetto al formulato tradizionale, con percentuali che arrivano anche oltre il 70%.

Figura 3 - Prova in serra su pomodoro svolta nell'area sperimentale di Fcp Cerea nel 2025, in ogni palco si denota una maggiore quantità di pectato di calcio poco solubile (Ssp) rispetto al cloruro di calcio, garanzia di una maggiore compattezza del frutto
(Fonte: Fcp Cerea)
Su prove condotte su pesche nettarine si vede un confronto tra calcio fornito nella medesima quantità sotto forma di calcio cloruro e calcio in forma nano che conferma l'aspetto più importante: il nano calcio assicura un frutto più turgido e quindi più croccante e conservabile rispetto al calcio in forma tradizionale (figura 4).
Figura 4 - Effetto del trattamento con nano-Ca sulla consistenza della nettarina misurata con un penetrometro. I dati sono le medie ± ES di tre repliche. *Gli asterischi rappresentano differenze significative (P ≤ 0.005)
(Fonte: *2)
Spaccatura della frutta (cracking)
L'assorbimento del calcio in forma nano è verificabile anche per quanto riguarda il suo contenuto nella buccia come dimostra il seguente grafico sulla nettarina, una coltura tendenzialmente più sensibile alle spaccature rispetto alla pesca.

Figura 5 -Effetto del trattamento con nano-Ca sul contenuto di calcio nella buccia delle nettarine nella buccia nel 2021. I dati sono le medie ± ES di tre repliche. * Gli asterischi rappresentano differenze significative (P ≤ 0,05)
(Fonte: *2)
In figura 6 è possibile vedere come questo incide sulla struttura della buccia; infatti, la tesi trattata con il nano calcio (B) si mostra più regolare e compatta.

Figura 6 - Osservazione della microstruttura della buccia a 45 DAFB nel 2021. Controllo (A) e trattamento con nano-Ca (B). In B la buccia si mostra più regolare e compatta
(Fonte: *2)
Una buccia più spessa durante l'ingrossamento del frutto contrasta la permeabilità all'acqua e garantisce maggiore elasticità prevenendo il fenomeno delle spaccature (cracking - vedi figura 7).

Figura 7 - Effetti del trattamento con cloruro di calcio e nano-Ca sulla spaccatura dei frutti di nettarina. I dati sono le medie ± ES di tre repliche. Lettere diverse indicano differenze significative (P ≤ 0,05)
(Fonte: *2)
Qualità dei frutti
Questi studi hanno inoltre rivelato che il nano calcio può favorire la sintesi del saccarosio e il trasporto dello stesso nel floema, aumentando significativamente il contenuto di zuccheri solubili nei frutti.

Figura 8 - Quantità di zucchero e di vitamina C nella nettarina. * Le differenze sono statisticamente significative (P ≤ 0,05)
(Fonte: *2)
Distacco dei frutti
Per concludere questa breve rassegna sui benefici del nano calcio, ci si soffermi sulla criticità del distacco dei frutti che riguarda molte colture di rilievo, come ad esempio l'uva da tavola, l'olivo, diverse drupacee e le pere, ed è in grado di pregiudicare pesantemente le rese finali.
L'uva, in particolare, per avere una buona commerciabilità deve garantire una buona tenuta non solo fino alla raccolta, ma anche nelle fasi successive per presentare al consumatore grappoli dall'aspetto completo e gradevole. Su questa coltura sono stati svolti studi che si sono concentrati in particolare sulla zona di abscissione (Za), ovvero la parte finale del rachide che si collega all'acino.

Figura 9 - Zona di abscissione (Za) dell'acino
(Fonte: Fcp Cerea)
Il meccanismo, in estrema sintesi, è quello che si è già visto trattando di conservabilità: il nano calcio raggiunge in maggior quantità la zona di abscissione (Za) rispetto al cloruro di calcio, limitando la sintesi dell'etilene e quindi favorendo una presenza maggiore di pectine poco solubili (Ssp). Questo garantisce delle percentuali di distacco degli acini molto più contenute, anche dopo diversi giorni dalla raccolta (figura 10), favorendo una più completa commercializzazione del prodotto conservato.

Figura 10 - Percentuale di distacco nella zona di abscissione
(Fonte: *1)
L'alto contenuto di pectato di calcio, indotto dall'impiego di nano calcio per via fogliare, nella zona di abscissione, nella buccia e nella polpa determina rispettivamente: un minor distacco della frutta, minori spaccature e maggiore conservabilità. L'applicazione di questa nuova forma di calcio ha contribuito ad aumentare gli zuccheri e la vitamina C nel frutto migliorando la qualità organolettica.
L'impiego del nano calcio sulle colture fruttifere rappresenta quindi una concreta evoluzione delle tecniche di nutrizione che ogni agricoltore deve seriamente considerare. Fcp Cerea propone due prodotti a base di nano calcio, Nano.T® Carbo contenente potassio, e Nano.T® CaPo che comprende anche fosforo per una nutrizione più completa.

(Fonte: Fcp Cerea)
Si ricorda, per concludere, che Nano.T® è una tecnologia brevettata e quindi, a differenza del marchio, non è protetto solo il nome, ma l'intero processo di sintesi e il meccanismo d'azione specifico delle nanoparticelle, in quanto rigorosi studi scientifici e, soprattutto indipendenti, ne garantiscono le dimensioni, l'esclusività e l'efficacia.
Note
*1 Mingtao Zhu et.al. (2024). "Preharvest nano calcium reduces the table grape berry abscission by regulating ethylene production during storage". Journal of Plant Growth Regulation 43:1400–1409
*2 Mingtao Zhu et.al. (2023) "Nano calcium alleviates the cracking of nectarine fruit and improves fruit quality". Plant Physiology and Biochemistry 196 (2023) 370–380
Per entrambe le fonti, allo scopo di rendere più semplice la fruizione del testo, i dati riportati sono relativi al solo anno 2021 in quanto analoghi a quelli dell'anno precedente; i grafici rappresentano un riadattamento rispetto alla fonte.
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Fonte: FCP Cerea






























