A darne l'annuncio è stato direttamente il governatore della regione Enrico Rossi, in una conferenza stampa a Firenze, assieme all'assessore all'Agricoltura Marco Remaschi e all'assessore all'Ambiente Federica Fratoni.
Da subito si vieta l'uso del glifosate nelle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque sotterranee con utilizzo idropotabile, aumentando le restrizioni che, in precedenza, riguardavano solo le acque idropotabili superficiali.
Al tempo stesso si procede con la revisione annuale delle sostanze ammesse dal Puff, il Piano di utilizzazione per l'impiego sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti, eliminando le sostanze attive vietate all'interno delle aree di salvaguardia di captazioni da acque superficiali e sotterranee.
Con questa decisione la regione stabilisce anche di vietare l'utilizzo del glifosate in ambito extra-agricolo, eliminando il rilascio di nulla osta per motivi eccezionali, come ad esempio lungo i binari ferroviari.
"Il nostro obiettivo è netto e chiaro, fare della Toscana una regione 'glifosate free' dal 2021 - ha detto il presidente Enrico Rossi - Un obiettivo che si raggiunge con una serie di divieti, limitazioni e tutele da un lato, e di intese con il mondo produttivo dall'altro. Intanto abbiamo eliminato il glifosate dalle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque idropotabili sotterranee, come avviene già sulle acque idropotabili di superficie, e abbiamo aggiornato l'elenco delle sostanze vietate sulla base di quello ministeriale impegnandoci a aggiornarlo costantemente sulla base delle decisioni del ministero".
"In Italia - ha continuato il governatore - esistono già zone vocate per speciali produzioni agricole, come il Conegliano Valdobbiadene, che hanno deciso di eliminare questo diserbante dalle loro coltivazioni. Ebbene, noi vogliamo estendere l'eliminazione del glifosate all'intero territorio regionale. Si tratta di una scelta a favore dell'ambiente e del nostro comparto agroalimentare che deve poter contare sulla migliore qualità dei propri prodotti. Sono passi che richiedono tempo e lavoro ma grazie alla buona politica che è fatta di discussioni e di accordi, ingredienti fondamentali, possiamo centrare lo scopo nei tempi che ci siamo dati".
Per l'assessore regionale all'Ambiente Federica Fratoni questa "è una decisione che ci pone all'avanguardia nel percorso verso una sempre maggiore sostenibilità e che è in sintonia con le richieste di molto aziende che vogliono percorrere una strada orientata all'eco-friendly per avere maggiore competitività sui mercati internazionali. Importante è anche che questa strada non viene imboccata solo con i divieti, ma anche con le intese: in tempi rapidi sottoscriveremo, infatti, un accoro su questa materia con il distretto vivaistico".
La scelta di vietare l'uso del glifosate per l'assessore regionale all'Agricoltura Marco Remaschi "è in piena sintonia con le caratteristiche della nostra agricoltura e sulla sua percezione nei mercati mondiali che passa anche attraverso un minor utilizzo dei prodotti fitosanitari. Una agricoltura di qualità come quella della Toscana deve infatti mettere al centro le questioni della sicurezza alimentare e della salubrità."
"E' una svolta necessaria - ha continuato Remaschi - che intendiamo sostenere anche continuando l'azione di incentivo alle produzioni biologiche: nei prossimi mesi interverremo su questo settore con un nuovo intervento nell'ambito del Psr da circa 15 milioni di euro per far salire ancora la percentuale di aziende e di terreni bio: siamo al 25% della superficie agricola convertita al biologico, contiamo di arrivare al 30%".
Assieme alla decisione di vietare il principio attivo, la regione ha annunciato una serie di azioni per raggiungere in modo efficace l'obiettivo di eliminare il principio attivo.
Prima fra tutte la sottoscrizione di un protocollo con il Distretto rurale vivaistico ornamentale e con l'Associazione vivaisti italiani per condividere l'obiettivo di ridurre l'utilizzo del glifosate e promuovere al tempo stesso la sostenibilità ambientale.
Sarà elaborato un marchio che gli operatori agricoli e i comuni potranno apporre sui prodotti e sui parchi e giardini comunali che risultino non trattati con glifosate. Per realizzare il marchio sarà lanciato un concorso di idee preso le scuole.
La Regione Toscana al contempo si attiverà presso il Governo italiano e le istituzioni dell'Unione europea per intraprendere ulteriori iniziative che impongano limitazioni o divieti di prodotti fitosanitari a partire dal glifosate.
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Fonte: Regione Toscana