Il 22 di maggio la Regione Puglia lo ha scritto ufficialmente: attraverso una lettera inviata alle associazioni di categoria, ai produttori olivicoli, alle società di agrochimica, ai rivenditori e ai tecnici, i responsabili del Servizio Fitosanitario pugliese hanno comunicato che la sostanza attiva clorpirifos etile subirà forti limitazioni d'impiego.
La decisione nasce dal susseguirsi di problematiche residuali nell'olio d'oliva legate a clorpirifos etile, specialmente  per quanto riguarda l'export.

La sostanza attiva è del resto lipofila, quindi non vi è da stupirsi che al momento della molitura delle olive tenda a rimanere nella porzione oleica anziché venirne allontanata insiema alla fase acquosa.
Il clorpirifos etile, come riportato nella comunicazione della Regione Puglia, è stato revocato su olivo a partire dal 12 giugno 2012 e si è inoltre stabilito di limitare a un solo trattamento il suo impiego nei disciplinari di produzione anche sulle altre colture in etichetta. Infine, questa singola applicazione è stata limitata anche nel tempo, dato che deve avvenire entro e non oltre la data del 30 giugno. Oltre questa data i fenomeni di deriva potrebbero infatti interessare oliveti nelle vicinanze delle colture trattate proprio durante la fase di inoleazione.

A beneficio di chi segue i disciplinari regionali pugliesi, quindi, è bene ribadire che i formulati contenenti clorpirifos etile non possono essere più utilizzati su olivo, come pure sulle rimanenti colture in etichetta può essere utilizzato una sola volta ed entro il 30 giugno.

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