Almeno fino ad oggi, il 2010 ha riservato amare sorprese e poche soddisfazioni per i produttori italiani di melone. Penalizzati da una primavera inclemente, che ha impedito un'adeguata allegagione e compromesso la programmazione degli impianti, i produttori si sono trovati a fare i conti con gli effetti della crisi economica sul comparto sotto forma di un'ulteriore compressione dei margini.

In controtendenza con questo scenario, che sembra risparmiare unicamente le pochissime realtà nazionali dimensionate per realizzare alti volumi, Syngenta ha registrato un crescente successo delle varietà di melone ad alto valore qualitativo e di servizio commercializzate: da Tiburzi e Raptor per i segmenti precoci e di serra, a Tuareg e Proteo per i semiforzati, e Caldeo e Thales per le produzioni di pieno campo e di fine estate. Ed è proprio alle performance di Caldeo e Thales che molti produttori si affidano per invertire di segno i risultati della campagna 2010.

Gli ibridi di melone retato a buccia gialla proposti da Syngenta si confermano infatti una scelta oculata e redditizia per i produttori italiani, grazie alla combinazione tra resistenze genetiche, produttività e alto valore qualitativo.