i circa 16 mila ettari coltivati a mais a Piacenza e i 6.500 coltivati a Parma - nonché l'indotto dell'intera filiera - rendono il mais nelle sue varie forme una coltura di grande importanza economica per le due province, sia esso da granella, da foraggio, da seme o da mais dolce per l'alimentazione umana.

E' quanto si legge nell'Introduzione al volume 'Mais: problematiche fitosanitarie e indirizzi di difesa - L'emergenza diabrotica' a cura del Consorzio fitosanitario provinciale di Piacenza.

L'arrivo di nuove problematiche fitosanitarie, rappresentate in primis da Diabrotica, ha determinato la necessità di rivedere tecniche consolidate da tempo, in particolare la monosuccessione in aree golenali del fiume Po o nelle aziende zootecniche, in quanto non consentono più di realizzare la coltura senza incorrere in insostenibili decurtazioni produttive.

I Consorzi fitosanitari di Piacenza e Parma, fin dalla loro costituzione avvenuta negli anni '50, hanno svolto un ruolo importante nello sperimentare e indicare le migliori strategie per la difesa delle colture: si è passati dalla lotta cosiddetta 'a calendario' e sistemi di difesa integrata. La difesa fitosanitaria è via via divenuta un caposaldo nella filiera produttiva per quanto riguarda gli aspetti produttivi e igienistici.

Il volume, realizzato dai tecnici dei due Consorzi con il contributo di colleghi di altre strutture pubbliche e private, vuol fare il punto in merito alle problematiche fitosanitarie della coltura del mais e suggerire le migliori tecniche di prevenzione e difesa.

 

Titolo: 'Mais: problematiche fitosanitarie e indirizzi di difesa - L'emergenza diabrotica'
A cura del Consorzio fitosanitario provinciale di Piacenza
Redazione e coordinamento: Ruggero Colla 

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