La Commissione Europea “getta la spugna” anche con i biocidi: la direttiva 2009/107/CE del 16 settembre 2009 (pubblicata sulla Gazzetta dell'Unione Europea L 262 del 6 ottobre scorso) proroga infatti di 4 anni (con possibilità di altri 2 per un numero limitato di principi attivi) la scadenza della revisione.
Come si sta verificando per gli agrofarmaci, anche per i biocidi la stima iniziale della durata dell'intero processo è stata quindi sottovalutata di molto: 14 (o addirittura 16 in certi casi) invece dei 10 anni preventivati.
Alcuni miglioramenti rispetto al bilancio della direttiva 91/414 possiamo tuttavia segnalarli: innanzitutto vi sono 56 procedimenti legali contro 143 della 91/414, finora non si sono verificati casi di riammissione di un principio attivo revocato in seguito all'esito del ricorso di un notificante (ad esempio metalaxil, napropamide), né revoche di principi attivi iscritto in allegato 1 in seguito a ricorsi intentati da stati membri (ad esempio paraquat), e soprattutto non è all'orizzonte nessun meccanismo di “revoca volontaria”, anche se forse è prematuro dare per scontato che non verrà adottato.
Per i fitosanitari il numero di principi attivi coinvolti è però superiore: 340, considerando quelli già iscritti in allegato 1, mentre i biocidi arrivano a 330, considerando anche quelli in corso di approvazione. Anche il carico di lavoro sembra inferiore per i biocidi: pur essendoci 18 tipologie diverse di prodotto, manca tutta la laboriosissima e critica parte dei residui sulle derrate alimentari, anche se gli scenari di utilizzo sono più variegati rispetto a quanto non si verifichi per i fitosanitari, per i quali da tempo esistono modelli consolidati che agevolano notevolmente notificanti e valutatori nella procedura autorizzativa dei formulati.
In conclusione: per i biocidi le autorità, i notificanti e l'intera filiera coinvolta nel meccanismo autorizzativo sono ancora in tempo per non ripetere i numerosi errori fatti con i fitosanitari: speriamo che lo facciano!
Sentenza della Corte Europea di Giustizia sul “Metalaxil”
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