Si è tenuta nei giorni scorsi a Rovigo la conferenza regionale del settore cerealicolo organizzato da Confcooperative Fedagri con l'obiettivo di analizzare la situazione di crisi che attraversa il comparto in questo periodo.

"Da una recente analisi delle nostre cooperative – anticipa Antonio Melato, presidente di Fedagri Veneto – risulta che tutti i settori agricoli stanno attraversando un momento di grave difficoltà derivante da un mercato non più governato dalla domanda e dall'offerta ma da avulse logiche globalizzate dove hanno buon gioco gli speculatori."

Nel caso dei cereali si osservano continue importazioni da Paesi dove le condizioni produttive non garantiscono le norme di sicurezza alimentare imposte dal nostro paese. 

"Va sottolineato – precisa Carlo Stocco, presidente del settore cerealicolo di Fedagri – che a parte le problematiche congiunturali e le diverse riforme in atto, non siamo stati sostenuti da una politica efficace in grado di salvaguardare le nostre produzioni."

La conferenza ha visto la collaborazione di Veneto Agricoltura con i dirigenti Alessandro Censori e Renzo Rossetto che hanno analizzato l'andamento generale negli ultimi anni dell'agricoltura in Veneto, per fornire elementi utili per prospettare alcune chiavi interpretative riguardo allo scenario che la cerealicoltura si troverà di fronte: "Si tratterà di trasformare le aziende in imprese agricole – dice Rossetto – ossia è necessario un cambio di mentalità: da agricoltori ad imprenditori agricoli." 

Il professor Marco Zupiroli dell'Università di Parma ha analizzato la situazione attuale delle grandi colture arabili: "i fondamentali del mercato sono di stagnazione perché c'è troppo prodotto in giro, a partire dal frumento tenero che è il protagonista del momento: i prezzi rimarranno quindi ancora bassi almeno fino alla prossima campagna, a meno che i fondi speculativi che si stanno riproponendo in questa fase non aiutino a trainare un rialzo dei prezzi, al di là dell'incrocio tra domanda e offerta, e comunque con il rischio dello scoppio di una nuova bolla."

Zupiroli ha inoltre individuato possibili strumenti di intervento: oltre alla diversificazione produttiva, l'integrazione contrattuale, la buona gestione delle assicurazioni e l'uso dei derivati finanziari; inoltre da verificare la possibilità di fare investimenti strutturali per migliorare l'efficienza di impianti di stoccaggio ed essicazione e la necessità di gestire il rischio del prezzo di mercato.

"Alla luce di quanto emerso da questa proficua e partecipata giornata di studi – conclude Danilo Pigato, presidente provinciale di Confcooperative – anche per il bene dei soci e delle nostre imprese polesane del comparto cerealicolo, chiediamo alla politica interventi urgenti a salvaguardia delle nostre cooperative e un impegno maggiore a sostegno del mercato a breve e medio termine."