Il 71% dei meloni commercializzati nel Mercato agroalimentare della Sardegna nel 2009 sono di origine sarda, per un totale di 19.287 tonnellate: questo e altri importanti dati sono emersi nel corso della giornata di studio sul melone organizzata al Mercato agroalimentare della Sardegna, l’ultimo atto del ciclo di quattro incontri avviato lo scorso maggio, in concomitanza con il secondo anniversario dell’apertura del mercato, con un dibattito sulla coltura locale dell’insalata.
Un centinaio di operatori della filiera agricola hanno assistito a questo incontro didattico che ha permesso ai relatori di fotografare il mercato locale del melone e metterne in luce opportunità, minacce e possibili scenari futuri.
Nel corso del pomeriggio sono intervenuti: Vincenzo Pisano, presidente di Coagri Sardegna; Giorgio Licheri, direttore del Mercato agroalimentare della Sardegna; Gianluca Bellomo, Bruno Busin, Marco Innocenti e Ciro Santoro di Syngenta; Gianfranco Siddu, dell’Agenzia Laore Sardegna; Marco Peterle, direttore Coop Produtori Arborea e Roberta Desogus, project manager Igp melone.
Gianluca Bellomo, campaign area manager di Syngenta Crop Protection, ha illustrato l’approccio di Syngenta nel mondo dell’Agribusiness.
“Abbiamo fortemente voluto questo ciclo di incontri per poter mettere a vostra disposizione tutta la competenza tecnico-scientifica di Syngenta e la sua conoscenza a livello globale. Questo genere di iniziative sono testimonianza del nostro impegno nell’essere sempre al fianco degli operatori agricoli locali e a supportarne l’attività con soluzioni e progetti in grado di apportare benefici anche al consumatore finale".
Bruno Busin, product manager Syngenta Seeds Vegetables, è intervenuto sull’evoluzione delle produzioni di melone, i trend di consumo e i nuovi scenari del mercato locale.
"Contrariamente al trend generale, che vede una diminuzione costante dei consumi di prodotti agricoli, il melone rappresenta una delle poche colture soggette a una domanda stabile da parte dei consumatori. Per rispondere a queste esigenze, i produttori devono tener presenti le caratteristiche richieste dal mercato: buon profumo, aroma e conservabilità, mantenimento della durezza della polpa e dimensione media di 1,5 kg a frutto".
Ciro Santoro, business promoter di Syngenta Seeds Vegetables per la Sicilia, ha fatto il punto della situazione attuale e sulle prospettive della coltivazione del melone innestato nei principali paesi del bacino del Mediterraneo.
“L’innesto è oggi una delle più efficaci soluzioni per incrementare le rese anche attraverso il miglioramento delle capacità della pianta di superare stress biotici ed abiotici. Non a caso, sono sempre più i vivai e i tecnici che propongono questo valido mezzo per la risoluzione di alcune tra le più comuni problematiche dell’orticoltura moderna. Con oltre 8 milioni di piante innestate nel corso del 2008, il melone si attesta al quarto posto tra le specie più innestate in Italia, subito dopo pomodoro, melanzana e anguria”.
Marco Peterle, direttore Coop Produttori Arborea, ha illustrato i dettagli del progetto di lancio del Melone dolce Pepita di Arborea:
“Lanciando questo prodotto abbiamo introdotto dei parametri innovativi nella produzione locale del melone. Si tratta, infatti, di un frutto tondeggiante, inodore e dal gusto particolarmente dolce e aromatico, che garantisce una conservabilità di circa 12-14 giorni dalla raccolta. Un prodotto che ha creato ufficialmente un nuovo segmento nello scenario sardo”.
Di particolare interesse è stato anche l’intervento di Roberta Degus, project manager Igp Melone, che ha illustrato ai produttori l’iter da seguire per registrare il Melone Verde di Sardegna Igp e i vantaggi che ne scaturiscono.
“Aderire al marchio di origine permette a tutti gli operatori di garantire la massima visibilità dei propri prodotti, differenziarli rispetto alla concorrenza, spuntare i
prezzi più alti sul mercato e, cosa da non sottovalutare, sfruttare un efficace strumento di comunicazione. Prerequisito indispensabile è, in tal senso, la capacità di dotarsi di una buona organizzazione commerciale, senza sottovalutare l’importanza strategica delle politiche di marketing”.
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Fonte: Aida Partners Ogilvy PR