Se non si possono utilizzare diserbi chimici perché si è in regime di biologico o in conversione, un'opzione è il controllo meccanico delle malerbe. Francesco Rossi, titolare della cascina Tavernasco a Noviglio (Mi) ha optato per un eripice strigliatore.
Sui suoi 200 ettari a riso sta provando diverse soluzioni ma quella che lo convince di più è proprio la meccanica: "Per ora è quella che mi ha dato più soddisfazione, anche a livello estetico. Il macchinario funziona come un rastrello e mi sembra si riescano a controllare le malerbe al 90%".



Matteo Rossi (un caso che Matteo e Francesco abbiano lo stesso cognome), partecipa al progetto di trapianto meccanico del riso, finanziato con Psr 2014-2020 della Regione Lombardia, e sui suoi campi in regime biologico ha scelto di provare una nuova macchina, Rot Green Riso di Metal.Co. Rispetto a uno strigliatore, Rot Green, macchinario che si utilizza su terreno asciutto, si avvale di un sistema di rotazione ad anelli che alza e frantuma la crosta andando in profondità fino a 6 cm. Il sistema rotante riesce ad avvicinarsi fino a un cm dalla piantina (nel caso di guida con sistema RTK) non toccandone le radici. Le malerbe invece, avendo radici più superficiali ed essendo in lieve ritardo nello sviluppo rispetto al riso, vengono sollevate.

Fondamentale è quindi il momento in cui si interviene: "Il primo passaggio deve avvenire entro i quindici giorni dal momento della semina o del trapianto - ci ha detto Gianpiero Germano, titolare della Metal.Co - e poi saranno necessari uno o due altri passaggi. Non c'è una regola, tutto dipende dal terreno e dalle condizioni meteo. Con un buon lavoro di preparazione del campo e con passaggi effettuati al momento giusto abbiamo un controllo delle infestanti che può arrivare anche all'85%".
Anche le malerbe all'interno della fila sono coinvolte nella frantumazione della crosta e c'è comunque un buon controllo: "La prima difesa viene fatta dal riso stesso che fa ombra alla malerba. La macchina, avvicinandosi poi moltissimo alla pianta da proteggere, rompe la crosta anche fra una pianta e l'altra".

Rot Green Riso non può essere utilizzata su terreno umido o parzialmente asciutto dal momento che il sistema rotante si bloccherebbe, ed ecco perché Germano ha studiato un altro macchinario che dovrebbe entrare in azione con risaia allagata: "Quella sul bagnato lavora su un concetto diverso, deve schiacciare la malerba e lasciarla sotto il livello dell'acqua, in modo che soffochi. La macchina è studiata per intervenire quando il riso è alto più di 50 cm e utilizza ruote che schiacciano le infestanti", ha detto ancora Gianpiero Germano.
Al momento si è ancora in fase di test, proprio in questi giorni un prototipo è in azione nei campi pavesi.



Metal.Co ha progettato Rot Green circa cinque anni fa, per altre colture. Per quanto riguarda il riso, il primo anno di utilizzo è stato il 2016. Al momento ci sono sette esemplari di Rot Green Riso al lavoro fra Piemonte e Lombardia.
L'investimento necessario per dotarsi di Rot Green si aggira intorno ai 15mila euro, per l'allestimento base.
Per quanto riguarda invece la manutenzione Germano garantisce: "E' una macchina che non ha bisogno di manutenzione, la si utilizza fino all'usura dei componenti che poi vanno sostituiti. Abbiamo ipotizzato che dopo 200 ha sia necessaria una spesa del consumabile intorno ai 1500 euro ma, devo dire, noi utilizziamo la macchina da cinque anni e ancora non abbiamo dovuto sostituire alcun pezzo".

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