Secondo il Decreto Legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sui Luoghi di Lavoro) il lavoratore è la persona che esegue un'attività lavorativa per un datore di lavoro, pubblico o privato, a prescindere sia dalla tipologia di contratto sia dall'esistenza di una retribuzione.

 

Sono quindi sottoposti alla normativa del Testo Unico anche tutti quei soggetti che svolgono un'attività con il solo obiettivo di imparare un lavoro, come ad esempio gli studenti che aderiscono ai progetti di alternanza scuola lavoro o che, nell'ambito di percorsi di istruzione, facciano uso di laboratori o in generale di attrezzature, oggetti o sostanze tipiche del lavoro.

 

Vengono altresì equiparate al lavoratore altre categorie di lavoratori, anche se prive di retribuzione, con l'unica eccezione degli addetti ai servizi domestici e familiari.

 

Il Testo Unico prescrive che il lavoratore deve sempre porre attenzione sia alla propria sicurezza e salute sul luogo di lavoro sia a quella degli altri presenti ed essere sempre consapevole delle conseguenze delle proprie azioni od omissioni. Collabora con le altre figure (datore di lavoro, dirigente e preposto) al rispetto di tutte le regole previste dalla legge sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e a sua volta è tenuto a seguire le indicazioni specifiche che riceve.

 

I lavoratori che operano in regime di appalto e subappalto devono sempre portare con sé la tessera identificativa per facilitare l'individuazione delle proprie generalità e, in caso di lavoro dipendente, del datore di lavoro responsabile.

 

Si deve inoltre preoccupare di utilizzare correttamente le attrezzature, le sostanze e le miscele pericolose, i mezzi di trasporto, i dispositivi di sicurezza e i dispositivi di protezione forniti, non potendoli rimuovere senza autorizzazione. Non può inoltre svolgere operazioni che eccedano la propria competenza che possano compromettere la sicurezza sul luogo di lavoro.

 

Nel settore agricolo particolare attenzione deve essere posta al corretto maneggiamento degli strumenti tipici del comparto, che spaziano dai veicoli agli attrezzi manuali o meccanici, ai prodotti chimici. In aggiunta, aspetti che vanno valutati riguardano la sicurezza del lavoro concretamente svolto, per esempio lo svolgimento di lavori in luoghi sopraelevati o con presenza di animali o da cui provengono esalazioni; si tratta di situazioni da cui derivano rischi potenziali che vanno valutati, che richiedono accorgimenti e l'adozione di apposite misure di sicurezza.

 

La comunicazione tra il lavoratore e il datore di lavoro, il dirigente o il preposto è fondamentale. Infatti, qualora i dispositivi o le attrezzature forniti presentino dei difetti o siano inutilizzabili correttamente l'avviso deve essere immediato e, in caso di pericolo o urgenza, il lavoratore si deve adoperare per limitarli nei limiti delle proprie capacità e competenze. Ne deve dare inoltre immediata comunicazione al lavoratore responsabile per la sicurezza e per le emergenze designato dal datore di lavoro.

 

In ogni caso, se il lavoratore davanti a un pericolo, inevitabile e improvviso, si allontana dal luogo in cui svolge la mansione non può subìre alcuna ripercussione, anche nel caso in cui si sia attivato per dare avviso al superiore o abbia cercato nei limiti delle sue possibilità di impedirlo o ridurlo, salvo che il pericolo non sia dipeso da sua grave negligenza.

 

Lavoratori e sicurezza sul luogo di lavoro: qualche esempio

Per fare degli esempi di quanto detto si può ricordare il caso del lavoratore che nello spostare dell'attrezzatura pesante 300 chilogrammi con l'aiuto di un solo collega lungo un percorso in pendenza con cavi elettrici ad alta tensione adiacenti (rischio elettrico), si è avvicinato agli stessi rimanendo folgorato; in questo caso la condotta imprudente e imprevedibile del lavoratore, consapevole della presenza dei cavi e del pericolo da essi derivante, esclude la responsabilità del datore di lavoro, che aveva adempiuto tutti gli obblighi relativi alla sicurezza, mentre l'unico responsabile rimane il solo lavoratore (Cassazione Civile, Terza Sezione, 12 novembre 2024, n. 29128).

 

Altro caso da ricordare è quello del lavoratore che incorreva in un incidente fatale provando da solo, senza averne le competenze, a sistemare la tubatura di filtraggio di un silos non chiamando la ditta specializzata addetta. In questo caso il comportamento del lavoratore totalmente al di fuori delle proprie competenze, tale da creare un rischio estraneo alla sfera di controllo del datore di lavoro, esclude la responsabilità di questo ultimo (Cassazione Penale, Quarta Sezione 10 gennaio 2024, n. 12326).

 

Altro importante aspetto è quello legato alla formazione e all'addestramento. Il lavoratore deve sempre partecipare ai corsi di formazione sulla sicurezza previsti dalla legge e organizzati dal datore di lavoro. I corsi di formazione, che il datore di lavoro deve attivare obbligatoriamente a favore dei suoi dipendenti, sono rivolti proprio alla spiegazione del comportamento sicuro da tenere sul luogo di lavoro di interesse, nonché del corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza, che il lavoratore deve custodire, non modificare e restituire in ottemperanza alle regole che devono essere previste dall'azienda. Sul punto il recente Accordo Stato Regioni ha previsto l'uniformazione delle regole sui corsi di formazione con l'obiettivo di garantire standard eguali in materia di sicurezza.

 

Infine, è previsto l'obbligo di sottoporsi alle visite mediche periodiche previste dalla legge o predisposte dal medico competente.

 

Il mancato rispetto delle regole descritte sopra, in particolare quelle relative agli obblighi di cui all'articolo 20, comporta delle sanzioni per i lavoratori tanto di tipo penale che di tipo amministrativo.

 

In conclusione, il lavoratore deve sempre collaborare con le altre figure del rapporto lavorativo affinché il luogo di lavoro sia sicuro per lui ma anche per gli altri soggetti presenti e, in particolare, comunicare in modo efficace con il datore di lavoro per prevenire incidenti legati alla sicurezza.

 

A cura di Rebecca Caporali dello Studio legale Landilex


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