Con l’avvio di questo monitoraggio è stato richiesto agli ispettori fitosanitari convenzionati con l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali di Regione Puglia di sigillare e firmare le buste dei campioni di materiale vegetale.
Intanto, il sito Emergenza Xylella ha pubblicato le ultime analisi di 47 campioni di piante di olivo, rilevati nella scorsa primavera: e tutti gli alberi sono risultati positivi alla Xylella fastidiosa, 40 in agro di Carovigno e 7 a Ceglie Messapica. Dall’ultimo rilevamento sul sito web Emergenza Xylella, eseguito da AgroNotizie lo scorso 27 maggio, l’incremento di piante ufficialmente infette è del + 9,61% . Dal referto 16 novembre 2018 all'ultimo noto, notificato il 10 giugno 2019, le analisi ufficiali hanno individuato in totale 536 olivi e 2 mandorli infetti da Xylella fastidiosa.
La Sezione Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, in ordine ai trattamenti obbligatori contro cicalina sputacchina, l’insetto vettore, ha diramato un comunicato lo scorso 26 giugno: “Sulla base dei dati rilevati e delle indicazioni fornite nei precedenti comunicati, in tutte le zone, per chi non l’avesse ancora eseguito e qualora siano già trascorsi più di 20-25 giorni dal primo trattamento, si obbliga/raccomanda di eseguire il secondo trattamento su olivo, con i prodotti autorizzati, al fine di assicurare la protezione delle piante di olivo con insetticida prima che gli individui adulti possano acquisire il batterio dalle piante potenzialmente infette e diffonderlo”.
Ai sensi della decisione Ue/789/2015, D. Lgs 214/05 e della Delibera di giunta regionale 1890/2018, i due trattamenti insetticidi da effettuare nel periodo maggio-giugno per contenere la popolazione degli adulti sono obbligatori nella zona cuscinetto e contenimento, sono raccomandati nella restante zona infetta e in quella indenne. E i primi giorni di luglio sono gli ultimi utili per chi avesse tardivamente effettuato il primo trattamento.
In una nota stampa Coldiretti Puglia fa notare come il monitoraggio per la Xylella nella zona indenne sia partito in ritardo e “Solo a luglio 2019, con qualche anno di ritardo, è stato imposto agli ispettori fitosanitari convenzionati con Arif - rileva Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - di sigillare e firmare le buste di eventuali campioni di materiale vegetale, prassi logica e obbligata che non si sa perché non sia stata adottata prima. Avrebbe evitato indagini e ambiguità insorte per lo strano caso dell’ulivo di Monopoli, un albero dichiarato infetto per 5 mesi, con gli immaginabili effetti negativi sull'agricoltura e sull'intera Puglia, con un danno in termini di immagine, di misure fitosanitarie obbligatorie da applicare, di tensione sociale, di preoccupazione per l'agricoltore e per tutti gli olivicoltori della provincia di Bari”.
La pianta, oggetto di un'indagine della Procura della Repubblica di Bari, è stata poi riconosciuta non infetta, e oggetto di errore di classificazione del campione.
"Il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato – insiste Muraglia - perché ancora oggi si basa principalmente su analisi visiva di ulivi troppo spesso asintomatici e blindato con procedure inattaccabili, per tutelare sia gli agenti dell'Arif che i laboratori di analisi. Monitoraggi e campionamenti restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione" sottolinea il presidente Muraglia.