In Emilia-Romagna l'export agroalimentare è cresciuto del 22% nel periodo 2012-2017. Nel primo semestre 2018 si è registrato un incremento del 4% contro una media a livello nazionale del +1,2%. La presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Eugenia Bergamaschi, annuncia così l'evento: "Le filiere del food & beverage trainano il made in Italy all'estero e imprimono l'acceleratore sul turismo incoming. Occorre una politica che sappia coniugare le bellezze storico-paesaggistiche all'agrifood di qualità capace di suscitare grande attrattiva oltreconfine".
In occasione del convegno, che avrà inizio alle 9.30 in via Paolo Canali 8, sarà presentato il focus Nomisma su "Competitività e prospettive di sviluppo per l'agroalimentare italiano", con dati, proiezioni e scenari futuri. “Le potenzialità di crescita del made in Italy all'estero sono ancora rilevanti, soprattutto se si riesce ad allargare la 'base' degli esportatori, pari ad appena il 15% delle imprese alimentari italiane” spiega Denis Pantini, direttore Nomisma agroalimentare.
L'apporto dell'agricoltura italiana all'export agroalimentare, l'incidenza dell'Emilia-Romagna con i prodotti simbolo, la centralità della filiera come leva di successo sui mercati esteri, sono solo alcuni dei temi che verranno scandagliati dai partecipanti alla tavola rotonda, moderata dal caporedattore del Tgr Rai Emilia-Romagna Antonio Farnè. Oltre al ministro Centinaio e al governatore Bonaccini, interverranno il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti; la presidente regionale Eugenia Bergamaschi; il presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio e l'ad di Mutti spa, Francesco Mutti.
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