Alfonso Ciervo è da settembre presidente di Agrocepi Benevento e dice: ”Abbiamo accompagnato cinquanta imprese agricole alla sottoscrizione di due contratti di rete, è stata scelta la formula che non configura la personalità giuridica all'accordo, in modo da permettere agli associati di mantenere la diretta fatturazione del prodotto agricolo ceduto, avvalendosi al contempo dei vantaggi dell’agire collettivo legati a questa forma contrattuale, infine abbiamo inserito l’opzione per dare in futuro personalità giuridica al contratto e fare quindi della rete un ente autonomo”.
“Il sole del Sannio olio nostrum” è il nome del nuovo contratto di rete per l’extravergine della provincia di Benevento. Secondo Ciervo “Vi hanno aderito già trenta aziende olivicole importanti della provincia, più un’azienda di trasformazione e un soggetto con esperienza nella commercializzazione, stiamo ancora stimando il potenziale produttivo in olio di pressione, ma si tratterà sicuramente di un’esperienza forte nel segno dell’aggregazione dei produttori ed è un’iniziativa che vuole essere garanzia di trasparenza nei confronti di tutti gli attori delle filiera e di qualità del prodotto per il consumatore, che è poi decisiva per determinare il successo dell’iniziativa”.
Il contratto di rete “Terre sannite produzione nostra” ha invece per oggetto la Melannurca Campana Igp: ”Vi hanno già aderito venti aziende per un potenziale produttivo di 7mila quintali e si tratta dei migliori produttori di mela Annurca della provincia di Benevento ed è un progetto che è nato a Sant’Agata dei Goti, al confine con il territorio melicolo della provincia di Caserta, territorio al quale guardiamo per fare altra aggregazione" dice Ciervo.
Nella zona tra Caserta e Benevento c’è il problema della mancata certificazione dei meleti per l’Igp, o della cessione di prodotto senza marchiatura delle mele pure provenienti da meleti certificati, che comporta una perdita notevole del valore aggiunto di questa produzione.
“Stiamo già lavorando per la certificazione della mela Annurca prodotta in loco ai fini dell’Igp Melannurca Campana - afferma Ciervo, che spiega - in modo da consentire mediante il Consorzio di tutela la successiva marchiatura del prodotto e pervenendo al tempo stesso all’apertura di nuovi mercati verso la Gdo e al recupero di quel valore aggiunto che oggi va perso”.