"I nuovi progetti dell'azienda di famiglia che conduco con mia sorella, e la perdita di nostro padre, mi hanno spinto a prendere una decisione ponderata, con la serenità di chi è consapevole dei propri limiti fisici e 'geografici' - e le distanze dalla Sicilia contano - e della conseguente valutazione di ciò che ciascuno di noi può apportare, in questo momento, alla guida dell'associazione.
In cuor mio ho sentito l'esigenza di fermarmi ora, con il rigore che ha sempre contraddistinto ogni mia scelta, per educazione e cultura imprenditoriale, sapendo che lascio la presidenza ma non il gruppo dirigente, in quanto resto consigliere".
Con queste parole rese al termine dei lavori dell'assemblea dell'Unione italiana vini tenutasi il 19 luglio 2017 a Roma, Antonio Rallo ha rassegnato le sue dimissioni dal ruolo di presidente.
"E' stato un anno di lavoro intenso, un'esperienza bellissima - ha aggiunto Antonio Rallo - anche per il valore delle persone con le quali ho condiviso questo percorso di riorganizzazione e rafforzamento dell'Unione italiana vini e di tutte le sue strutture operative, conseguendo risultati significativi. Uiv continuerà quanto fatto sinora, per la crescita della rappresentanza del sistema vino italiano, nel rapporto con le istituzioni e con il tessuto economico del paese".
"Il sistema vitivinicolo - ha sottolineato Rallo - è un comparto vitale del made in Italy e dobbiamo rivendicarne il ruolo e l'apporto. Dopo la recente approvazione del Testo unico della vite e del vino, e dopo gli accordi internazionali di libero scambio, confidiamo adesso anche nella nuova legge sull'enoturismo, in corso di approvazione".
Il Consiglio nazionale e i vicepresidenti Ernesto Abbona, Quirico Decordi e Lamberto Frescobaldi hanno, uno dopo l'altro, ringraziato Antonio Rallo per l'eccellente lavoro e per l'enorme apporto che la sua presidenza ha dato all'Unione italiana vini.
Le funzioni di presidente, sino alla prossima riunione del Consiglio nazionale, sono state assunte temporaneamente dal vicepresidente vicario Ernesto Abbona.