Per il secondo anno consecutivo la Regione Siciliana ha messo in mostra i suoi vini dal palco del primo festival agri rock italiano che ha ottenuto un grande successo di pubblico grazie alla formula che abbina musica, cultura, vino e prodotti dell’agroalimentare italiano di qualità.
Gli eventi dedicati alla Sicilia hanno preso il via nella serata di domenica 16 luglio 2017 con "Sicilia mon amour", una degustazione che ha entusiasmato il pubblico con una selezione dei vini della Doc Sicilia, del Consorzio dei vini dell’Etna e del Consorzio del Barolo.
La serata è stata accompagnata da un dibattito sulle eccellenze siciliane.
Tra i protagonisti: il ristoratore Giacomo Drago, fondatore di Sicily Food; l’enologo dell’Istituto di ricerca sulla vite e l'olivo, Gianni Giardina; il direttore del Consorzio di tutela della Doc Sicilia, Maurizio Lunetta.
Ancora: Orlando Pecchenino, presidente del Consorzio di Tutela del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani; Giulio Bava, presidente Consorzio "Alta Langa", Emanuele Giglia e Salvatore Gazziano, componenti dell’Ufficio di gabinetto dell’assessorato all'Agricoltura della Regione Siciliana.
Durante gli incontri ha suscitato grande interesse la presentazione del volume "Identità e ricchezza del vigneto Sicilia", che racchiude una ricerca unica, promossa dall’assessorato all'Agricoltura, sulla storia e sulla biodiversità del vigneto siciliano.
Il 17 luglio 2017 si sono svolte due degustazioni tecniche (private tasting) alla presenza di Ian D’Agata, direttore scientifico del progetto vino, rivolte ad esperti del settore e buyers internazionali, su due selezioni: la prima di Grillo e Nero d’Avola promossa dalla Doc Sicilia, la seconda del Consorzio dei vini dell’Etna.
"I vini siciliani continuano a mietere successi in tutto il mondo - afferma l’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Antonello Cracolici - Cresce l’interesse di pubblico, critica e importatori per i prodotti del made in Sicily".
"Con la partecipazione al festival Collisioni abbiamo voluto consolidare un percorso che punta a favorire nuovi accordi commerciali per le nostre aziende e a far conoscere ad un pubblico eterogeneo di giovani e meno giovani i punti di forza del vino siciliano – conclude l’assessore siciliano, sottolineando - C’è un filo rosso che collega il vino siciliano ai 3000 anni di storia della nostra terra, che è il frutto delle contaminazioni di numerose civiltà che hanno fatto tappa in Sicilia attraverso i secoli, lasciando testimonianze di immenso valore legate alla vitivinicoltura".