Sugli agriturismi splende il sole
A trent’anni dalla prima legge, del 1985, arriva la classificazione unificata a livello nazionale. Il marchio istituzionale unitario contribuisce a fare ordine nel settore. È percepito come una garanzia di una attività seria, che si è meritata questo contrassegno finalmente con criteri omogenei di classificazione delle aziende agrituristiche. "Il metodo è stato elaborato tenendo conto delle attuali tendenze della domanda del mercato agrituristico in ambito nazionale ed estero", commenta Carlo Hausmann, del gruppo di lavoro Mipaaf-Ismea. "La metodologia è costituita da una griglia di valutazione di parametri omogenei delle aziende agrituristiche, che tengono conto del livello di comfort della struttura ricettiva, della qualità del contesto ambientale, delle caratteristiche dell'azienda e dei servizi che è in grado di offrire, in termini di valorizzazione dei prodotti tipici locali, del paesaggio e dei territori. Vuole garantire una identità e un valore ufficiale all'agriturismo nazionale e deve essere considerata come uno strumento in continuo aggiornamento". Come per le altre strutture ricettive le categorie di classificazione sono cinque. Si va da 1 sole per l'azienda che offre soltanto le attrezzature e i servizi minimi previsti dalla legge in condizioni di necessaria igiene e funzionalità, fino ai 5 soli categoria dell’eccellenza paesaggistica e di servizio dell’azienda.
Cresce il settore, +2,1% (dati dall’ultimo rapporto Istat)
Nonostante crisi e recessione, l'agriturismo Italia continua a crescere. Nel 2013 il numero delle aziende ha raggiunto quota 20.897, 423 in più rispetto al 2012. Di queste 7.628 offrono contemporaneamente alloggio e ristorazione, mentre 10.184 sono quelle che uniscono all'alloggio le altre attività agrituristiche. Le aziende agrituristiche aumentano soprattutto al Nord, +6,1% e meno al Centro, +1,1% mentre sono in calo al Sud, -2,1%. La Toscana con 4.108 strutture e l'Alto Adige con 3.098, si confermano le regioni nelle quali l'agriturismo è maggiormente e storicamente radicato. Sempre dai dati Istat emerge che il 42,1% degli agriturismi con alloggio, il 46,9% di quelli con ristorazione e il 43,8% di quelli con degustazione è localizzato al Nord mentre il 41,9% delle aziende con altre attività è situato al Centro. Il quadro dipinto dall'istituto di statistica ha lievi tinte rosa, ma il dato è in crescita, dal momento che soltanto poco più di una azienda agrituristica su tre è a conduzione femminile. Le donne guidano 7.436 strutture, +2,4% rispetto al 2012, con una crescita più consistente al Nord, +6,3%, più contenuta al Centro, +1,7% e addirittura in calo al Sud, -3,1%. La concentrazione maggiore di agriturismi in rosa si ha in Toscana, 1.675 aziende pari al 40,8% del dato regionale e il 22,54% del totale nazione degli agriturismi gestiti da donne. Seguono Umbria con il 46% e la Lombardia con il 36,8%, mentre il valore più basso si conferma quello dell'Alto Adige, soltanto il 12,9% del totale.
L'agriturismo si conferma una realtà tipicamente italiana diversa dal turismo rurale degli altri Paesi europei. Negli ultimi dieci anni il comparto è cresciuto del 60,5%, da 13.019 a 20.897; quelle che offrono alloggio del 58,8%, da 10.767 a 17.102; mentre gli agriristori da 6.193 a 10.514, +69,8%. Crescono i posti letto, +94mila, quelli a sedere, +158mila, e crescono anche quelle che fanno altre attività, dalla degustazione alla fattoria didattica allo sport.
Un po' di storia
L’agriturismo italiano è considerato a livello internazionale un modello di sviluppo di grande efficienza. Sono sempre di più le delegazioni internazionali, e molte lo faranno durante l’Expo, che vengono in Italia per capire il funzionamento di questa formula semplice, originale, e tutta italiana, che incardina il turismo nell’agricoltura.
L’agriturismo, nato in Toscana nei primi anni 70 grazie a un nucleo di pionieri che hanno avuto il merito di progettare una nuova forma di ospitalità basandola sui contenuti della tradizione italiana, si è sviluppato grazie a tre leggi dello stato italiano (la 730 dell’85, il DLgs 228/01 - la legge di orientamento, e la nuova legge quadro 96/06) che sono ben più di un quadro normativo per un settore. Rileggendo con attenzione l’articolo 1 della legge quadro del 2006 ci rendiamo conto che al suo interno è contenuto un vero e proprio manifesto dello sviluppo rurale: 8 obiettivi che investono tutto il territorio, il paesaggio, il lavoro, i valori del mondo rurale.
AgrieTour, Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale
AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo intanto è al lavoro per la quattordicesima edizione che si svolgerà ad Arezzo Fiere e Congressi, dal 13 al 15 novembre, confermandosi il primo evento in Italia dedicato a quello che è il comparto del turismo rurale. Per ulteriori informazioni sulla manifestazione www.agrietour.it
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Fonte: AgrieTour