Un fatturato record di 1,5 miliardi di euro per l’export del pomodoro nel 2014 secondo i dati diffusi ieri da Anicav, Associazione nazionale industriali conserve alimentari e vegetali.

Il presidente nazionale di Confeuro, Rocco Tiso, ha dichiarato in merito alla notizia: "I dati vanno letti positivamente da un lato, ma dall’altro serve una riflessione più attenta sul mercato interno. Se è vero che il 60% della produzione del pomodoro italiano è destinato ai mercati esteri è anche vero - sottolinea Tiso - che solo poco più di 2 milioni di tonnellate sono riservate al mercato interno (40%), e spesso sui banconi del mercato si trovano prodotti importati da altri Paesi, mentre gli agricoltori italiani non riescono a vendere i loro prodotti, perché la filiera è costellata di falle burocratiche".

Il presidente di Confeuro ha in oltre sottolineato che oltre alla necessità di nuove norme per i nostri operatori agricoli attraverso forme di controllo dei prezzi, di sburocratizzazione e di accesso al credito, è evidente in moti casi che agricoltori ed esportatori non coincidono e i guadagni finiscono nelle mani dei grandi mentre ai piccoli vengono lasciate solo le briciole.

"Il sostegno all’agricoltura italiana - conclude Tiso - passa anche e soprattutto per la tutela delle piccole e medie imprese agricole. Altrimenti il rischio è quello di vedere l’agro-industria e comunque poche grandi aziende avvantaggiate a scapito di una sostanziale stagnazione della condizione di tutti gli altri agricoltori".