La conferma ufficiale delle nostre previsioni vendemmiali condotte assieme all’Uiv (Unione italiane vini) testimonia l’affidabilità degli strumenti previsionali dell’Ismea, che possono contare su una rete articolata di punti di ricognizione dislocati sull’intero territorio nazionale e su un team di professionisti in grado di interpretare e elaborare i dati raccolti”.

Questo il commento del presidente Ismea Ezio Castiglione, in relazione ai dati produttivi recentemente trasmessi da Agea, che attestano una produzione di vino “feccioso” di 44,7 milioni di ettolitri per un totale di vino “finito” stimabile attorno ai 41-42 milioni di ettolitri, come affermato a settembre dall’Istituto.

Nell’ultima campagna -  conclude Castiglione - si è registrato quindi un calo a due cifre rispetto ai 48,2 milioni indicati dall’Istat per il 2013, a causa del clima anomalo che ha caratterizzato quasi tutta l’estate. Tuttavia il confronto avviene con un anno particolarmente favorevole per la produzione vitivinicola della Penisola e la consistenza delle giacenze non permette ai prezzi di salire, come ci si sarebbe aspettati a fronte di una contrazione produttiva così importante”.

Da segnalare infine che l’Italia, con 20,4 milioni di ettolitri di vino esportati nel 2014 ha di fatto ceduto alla Spagna il suo primato tra i principali fornitori mondiali di vino, ma è stata l’unica tra i big player ad avere incrementato il suo giro d’affari all’estero. Con un fatturato oltre frontiera di 5,1 miliardi di euro, il vino tricolore ha registrato quasi un punto e mezzo percentuale in più su base annua, a fronte di un calo degli introiti delle produzioni vinicole transalpine e iberiche.