A lanciare l'allarme il ministero della Salute che ha prontamente fatto partire le indagini e ha diramato una circolare nella quale si chiede di segnalare tempestivamente nuovi casi che attestino la diffusione del virus.
Secondo i dati del ministero, rispetto al trimestre marzo-maggio 2012, nello stesso periodo del 2013 l'incidenza dell'epatite A in Italia è aumentata del 70%, in particolare fra le 16 Regioni che hanno trasmesso i dati aggiornati al 20 maggio 2013, tra cui Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Veneto e Puglia.
Nel mese di maggio, inoltre, sono stati segnalati casi di turisti stranieri affetti dal virus dopo un soggiorno nel Nord Italia.
Ma anche l'Europa non è indenne a questo tipo di contagio: il Sistema di epidemic intelligence di informazione per le malattie trasmesse da alimenti e acqua (Epis-Fwd) e il sistema di Allerta rapida della Commissione europea (Ewrs) hanno rilevato la presenza di cluster internazionali di epatite A anche in aprile in pazienti dei Paesi del Nord Europa che avevano consumato frutti di bosco congelati di importazione Extra-Ue probabilmente infetti, e in turisti di rientro dall'Egitto.
Dopo il campionamento dei frutti di bosco provenienti dalla Bulgaria, Polonia, Serbia e Canada e l'analisi di una confezione integra, sui quali è stato riscontrato il virus, sono in corso le indagini per il sequenziamento del virus. Il sistema di allerta rapido comunitario Rasff sugli alimenti è stato attivato e si stanno facendo indagini sulla materia prima per individuare l'origine della contaminazione.
Il ministero della Salute raccomanda di segnalare tempestivamente i casi confermati e quelli nuovi, oltre ad eventuali focolai epidemici della malattia, fino al 31 luglio, al dicastero (malinf@sanita.it) e all'Istituto superiore di sanità (outbreak@iss.it) entro 48 ore dalla conferma.
Coldiretti: "Adottare misure di trasparenza"
Preoccupata per la situazione è Coldiretti che ricorda, basandosi sui dati Istat: "In Italia sono aumentate dell’8% le importazioni di frutti di bosco congelati provenienti da Paesi extra Ue".
L'organizzazione sottolinea che il nuovo allarme conferma i limiti di sicurezza alimentare che caratterizzano spesso le produzioni provenienti da Paesi extracomunitari.
"E' necessario adottare misure di trasparenza per consentire ai consumatori di effettuare scelte consapevoli - conclude Coldiretti - come l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza degli alimenti. Nel 2012 sono stati importati in Italia oltre 12,8 milioni di chili di frutti di bosco congelati provenienti da Paesi extracomunitari".
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Fonte: Agronotizie