Mercoledì 21 novembre saranno presentate le Linee guida sulla biodiversità agricola Bologna alla Regione Emilia-Romagna, sala A, terza torre. L’iniziativa, promossa da Inea e dal Gruppo di lavoro biodiversità in agricoltura in collaborazione con l’assessorato Agricoltura della Regione Emilia Romagna, è l’atto finale della prima fase di attuazione del Pnba, Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo, predisposto dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali di concerto con le Regioni e le Province autonome.

 

Il Pnba prevede tre fasi distinte e successive:

• Fase A (livello nazionale): definizione degli strumenti operativi minimi e condivisi e istituzione di un Gruppo di lavoro per la biodiversità in agricoltura;
• Fase B: possibili progetti interregionali;
• Fase C: attivazione dell’Anagrafe nazionale delle varietà e razze-popolazioni locali.


Alla realizzazione della Fase A, appena conclusa, ha contribuito un Gruppo di lavoro composto da 20 esperti, suddivisi fra il settore vegetale, animale e microbico, ai quali è stato attribuito il compito di definire:
 

  1. i descrittori per la caratterizzazione delle varietà vegetali, delle razze-popolazioni animali locali e dei microrganismi;
  2. una metodologia comune e condivisa per la ricerca e la caratterizzazione delle varietà, razze e popolazioni locali per permettere il confronto dei dati nei vari territori italiani;
  3. le linee guida per la corretta conservazione “in situ”, “on farm” ed “ex situ” delle varietà vegetali e delle razze-popolazioni animali e per la conservazione dei microrganismi “in situ” ed “ex situ”;
  4. definizione di rischio di estinzione e di erosione genetica, attraverso soglie o criteri, per le principali specie vegetali, animali e microbiche in campo agricolo

Il Gruppo ha redatto tre distinti manuali con le Linee guida per la conservazione della biodiversità vegetale, animale e microbica di interesse agrario, adottate ufficialmente dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali con Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 171 del 24 luglio 2012.
 

Le linee guida sono indirizzate alle Regioni/Ppaa e ai loro tecnici, che a loro volta dovranno utilizzarle per guidare gli agricoltori e altri soggetti interessati alla conservazione mediante metodologie comuni, standardizzate e condivise.
 

Le linee costituiscono un quadro di riferimento scientifico e tecnico coerente con i principi nazionali ed internazionali, con l'obiettivo di favorire, nel caso specifico delle risorse genetiche vegetali, l’implementazione, da parte di  Regioni e Ppaa, del Trattato internazionale Fao per le risorse genetiche vegetali per l’alimentazione e l’agricoltura (Legge n. 101/2004).

Esse rappresentano uno strumento unico a livello comunitario e possono essere un punto di riferimento utile anche per la nuova fase di programmazione della Pac.
 

A questo punto è necessario che le Regioni e le Ppaa, di concerto con il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, diano avvio al più presto alle successive fasi previste dal Pnba con progetti interregionali e l’attivazione dell’Anagrafe nazionale delle varietà, razze e popolazioni locali, prevedendo al tempo stesso i processi di aggiornamento delle linee guida medesime.



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