Il cibo italiano, oltre che buono e salutare, è anche sicuro. Le prove sono contenute nella relazione annuale 2011 sul Piano nazionale integrato dei controlli ufficiali in materia di alimenti, mangimi, sanità e benessere animale e sanità delle piante, presentata ieri 4 luglio 2012 a Roma, nella sede del ministero della Salute. Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti il ministro della Salute Renato Balduzzi, e il direttore generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute, Silvio Borrello.
I risultati
Per quanto riguarda gli alimenti, su oltre 117 mila controlli solo l'1 per cento è risultato non conforme. Buone notizie sul fronte del latte crudo - alimento "a rischio sanitario elevato" ha fatto notare Borrello - dove solo lo 0,7 per cento è risultato non conforme.
Il direttore ha anche sottolineato che, per quanto riguarda il controllo sui residui dei fitofarmaci, l'Italia è il secondo Paese europeo più virtuoso dopo la Germania. Su un totale di 9.127 campioni analizzati solo 25 (lo 0,3 per cento) contenevano residui superiori al Lmr: un dato che si pone molto al di sotto della media Ue (2,5 per cento) ed è in costante diminuzione. Nella maggior parte dei campioni (6.303, il 69,1 per cento) i residui erano del tutto assenti.
Rimane una discrepanza tra le irregolarità rilevate dal Servizio sanitario e quelle, maggiori, che risultano ai carabinieri dei Nas: una differenza che Borrello ha attribuito ai più sofisticati mezzi in dotazione ai Carabinieri.
Per quanto riguarda la lotta alle frodi, su 21 mila controlli dell'Icqrf, il 17 per cento ha rilevato irregolarità. Dai dati del Piano nazionale integrato emerge la crescita dell'attività del Rasff, il Sistema rapido di allerta per alimenti e mangimi della Commissione europea. In particolare, sono in crescita gli alert rapidi estesi anche ai contenitori, "segno - ha spiegato Borrello - di maggiori controlli nel nostro Paese che risulta, nell'Unione europea, il primo Paese nel campo dell'alert".
L'Italia è il primo Paese europeo per numero di segnalazioni: 553, pari al 14,8% del totale europeo. Seguono il Regno Unito con 512, la Germania con 415 e la Spagna con 298.
Un po' meno bene per il rispetto delle regole negli stabilimenti di lavorazione e trasformazione dei cibi. Su 1 milione e 400 mila imprese alimentari registrate ne sono state controllate più di 660 mila; di queste sono risultate non conformi il 10 per cento. Per quel che concerne gli stabilimenti di produzione di alimenti di origine animale - dove è stabilmente presente un veterinario - su 258 mila controlli il 9 per cento non è risultato conforme.
Che cos'è il Piano nazionale integrato
Come disposto dal Regolamento CE n. 882/2004, il Piano nazionale integrato (Pni) descrive il 'Sistema Italia' dei controlli ufficiali in materia di alimenti, mangimi, sanità e benessere animale e sanità delle piante ed è finalizzato alla razionalizzazione delle attività e al coordinamento di tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Il Piano 2011-2014 è stato approvato in Conferenza Stato Regioni con l'Intesa del 16 dicembre 2010.
Il Piano è detto 'Integrato' proprio perché, oltre ai controlli strettamente sanitari, compito del ministero della Salute e del Servizio sanitario nazionale, include ed integra in una strategia comune gli interventi condotti da altre Autorità per scopi diversi, come la tutela dell'interesse economico del consumatore contro le frodi e la tutela dell'ambiente per gli aspetti connessi alla salubrità degli alimenti.
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Fonte: Agronotizie