Marzo chiude con un nuovo aumento dei costi agricoli, dopo i rincari già registrati nel primo bimestre 2012.

Lo rileva l'Ismea sulla base dell'indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione che ha raggiunto 137,4 (base 2000=100), facendo segnare una crescita dello 0,2% rispetto a febbraio. Una dinamica - spiega l'Ismea - che ha riguardato solo le aziende di coltivazione (+0,3% i relativi costi), mentre l'indice non segna variazioni per gli allevamenti.

Anche il confronto su base annua penalizza in misura maggiore le aziende del comparto vegetale, i cui costi sono aumentati del 2,5% su marzo 2011, a fronte di uno 0,4% di crescita registrata nel comparto zootecnico.

 Nel dettaglio delle diverse voci di spesa, Ismea rileva un aumento mensile del 5,4% del bestiame d'allevamento, compensato da un meno 0,6% dei mangimi (la voce che pesa maggiormente sui bilanci delle aziende zootecniche). Rincari su base congiunturale emergono anche per concimi (+1%), fitosanitari (+0,4%), prodotti energetici (+0,5%) e sementi (0,2%).

Rispetto a marzo 2011, i costi agricoli sono aumentati mediamente dell'1,9%, per effetto delle tensioni soprattutto sui prodotti energetici (+8,9%) e sui capi da ristallo (+8%). Sostenuta anche la dinamica dei concimi, rincarati mediamente del 5,5% su base annua. Sementi e fitosanitari registrano aumenti rispettivamente del 2,5 e dell'1,3 per cento. Lieve correzione al ribasso, invece, per i mangimi (-0,3%), a fronte di un andamento piatto dei salari.