E’ l’olio extra vergine di oliva I.O.O.% di alta qualità italiana targato Unaprol la novità del Vinitaly Day at Eataly, nel nuovo store del food&wine italiani, tra la 5° e la 23° strada a Manhattan. 

La presenza degli olivicoltori italiani al Vinitaly tour olio e prodotto tipico italiano è realizzata da Unaprol nell’ambito dei contratti di filiera, cofinanziati dal Mipaaf, attraverso Isa, l’Istituto per i servizi agroalimentari e si avvale della collaborazione di Veronafiere.

New York e Philadelfia rappresentano le due nuove tappe del tour dell’eccellenza che Unaprol sta organizzando negli Stati Uniti per le sue 470 filiere tracciate, su un totale di 500 in Italia, di cui 122 già transitate nel sistema dell’alta qualità. 

“Si tratta – riferisce il presidente Massimo Gargano -  di una grande opportunità che Unaprol è in grado di offrire a tutte quelle aziende olivicole che hanno fatto la scelta di aderire al progetto di I.O.O.% qualità italiana”.

Gli Usa rappresentano il  primo mercato per il nostro made in Italy. La presenza italiana sul mercato statunitense è ormai un dato consolidato. L’analisi dei dati riguardanti le importazioni di oli vergini, quindi di qualità da parte del mercato statunitense, conferma la leadership del nostro Pese come fornitore del prodotto di eccellenza.

I dati, riferiti al primo semestre del 2010, mostrano una crescita dell’import dall’Italia del 7%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ed evidenziano una quota di mercato di circa il 53%. 

“Il consumo del vero olio extra vergine di oliva made in Italy negli stati Uniti è un valore da difendere e consolidare e per questo motivo - ha aggiunto Gargano – stiamo intensificando i nostri sforzi per offrire al consumatore statunitense - sempre più sensibile alle tematiche della qualità e delle proprietà salutistiche, anche le necessarie informazioni sugli aspetti sensoriali che distinguono gli oli extra vergini di oliva del nostro Paese”.

In base ai dati elaborati dall’osservatorio economico di Unaprol il mercato statunitense presenta ancora ampi margini di crescita con riferimento agli oli di qualità.

Rispetto ai primi sei mesi del 2009, nel primo semestre 2010 l’analisi del settore evidenzia anche una crescita del 6,40% in valore delle importazioni statunitensi di prodotto italiano, con una quota di mercato del 56,38%. Un dato in linea con le previsioni del Coi che già nella precedente campagna aveva previsto una crescita dei consumi del 3% rispetto alla campagna precedente.