L'instabilità del clima
In molte regioni anche quest'anno l'inverno sembra aver ceduto il passo alla primavera in maniera piuttosto precoce.
Complici le miti temperature di febbraio e gli inverni sempre più ridotti a causa del cambiamento climatico, molte coltivazioni di kiwi hanno ormai intrapreso la fase di risveglio vegetativo con un anticipo di almeno 10 giorni rispetto ai dati storici.
Se il periodo dovesse seguire il trend degli ultimi anni, dai prossimi giorni i termometri potrebbero scendere nuovamente al di sotto dei 5 °C e con molta probabilità, sarà necessario intervenire per evitare gravi danni in campo.
Quali sono i danni provocati dalle gelate?
Le piante di kiwi normalmente risultano tolleranti al freddo ma, specie dopo periodi con temperature miti, anche un breve sbalzo termico può decisamente portare ad una compromissione cellulare con danni che si manifesta sottoforma di necrosi delle gemme e bruciatura dei giovani germogli.
(Fonte: Cifo)
In generale, quando la temperatura scende rapidamente al di sotto di 0°C, si verifica un congelamento dell'acqua intracellulare ed extracellulare della pianta.
Il congelamento nelle cellule vegetali provoca un aumento di volume dell'acqua contenuta al loro interno, determinando l'esplosione delle cellule vegetali.
Questo determina la morte delle cellule vegetali e danni fisiologici irreversibili alla pianta, anche piccole cellule danneggiate dal gelo riducono la superficie della pianta disponibile per la fotosintesi, il che limita la crescita delle piante, riducendo in ultima analisi la resa del raccolto e i rendimenti del frutteto.
Preparare la pianta all'arrivo dell'inverno
Durante la fase di riposo vegetativo la pianta in realtà è tutt'altro che in dormienza, essa mantiene attivo il suo metabolismo continuando ad assorbire nutrimento fino a quando la temperatura media del suolo rimane sopra 6-7 °C.
(Fonte: Cifo)
In questa fase immagazzina nutrimento che utilizzerà poi durante il risveglio primaverile, per questo motivo è fondamentale garantire un corretto apporto nutrizionale anche durante la fase del post raccolta.
Quali sono i vantaggi derivanti dall'impiego delle specialità nutrizionali Cifo?
Come appena accennato, al fine di ottimizzare e portare a compimento la successiva fruttificazione delle piante di kiwi è necessario attenuare tutte le influenze esterne sulla pianta.
La caratteristica dell'ormai consolidato protocollo di campo Cifo è quella di ottenere:
- mitigazione degli stress termici;
- uniformità di germogliamento;
- uniformità di fioritura;
- uniformità d'allegagione;
- uniformità di sviluppo e maturazione frutti.
In queste circostanze il supporto di prodotti biostimolanti è quindi indispensabile, sia per sopportare che per conservare l'equilibrio fisiologico degli impianti.
La proposta Cifo prevede quindi l'impiego di due specialità nutrizionali utilizzate in sinergia: Macys BC 28 e Sinergon Plus, impiegate rispettivamente alla dose di 2L/ha.
Macys BC 28 è un concentrato puro di alga Macrocistys integrifolia, riconosciuto dalla legge 75/2010 come prodotto ad azione biostimolante, un'alga unica nel suo genere, esclusiva di Cifo, raccolta e lavorata con un processo meccanico a bassa temperatura che consente di mantenere inalterata l'alta concentrazione di sostanze biologicamente attive presenti nella matrice algale.
(Fonte: Cifo)
A differenza delle altre varietà di alghe, la Macrocistys integrifolia cresce in un ambiente e in condizioni estreme che ne determinano le sue elevate proprietà nutrizionali: ricca di vitamine, amminoacidi, laminarine, alginati e ormoni naturali, tutte sostanze utili a fornire alle piante di kiwi tutti i fitocomplessi necessari per incrementare i livelli produttivi e superare velocemente gli stress ambientali quali ad esempio ritorni di freddo.
Sinergon Plus rappresenta la sinergia perfetta per Macys BC 28, questo formulato è ottenuto tramite un processo produttivo ad elevato livello tecnologico che conferisce una spiccata capacità fitostimolante.
Permette di apportare alla coltura amminoacidi a basso peso molecolare in forma di oligopeptidi quali acido glutammico, cisteina, prolina e glicina, tutti derivanti da processi di idrolisi enzimatica e molto utili a sostenere la sintesi proteica ed il metabolismo durante periodi di intenso stress fisiologico.
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Fonte: Cifo