Herambiente fornirà alla Cooperativa la sostanza organica, il compost, con certificazione di qualità, che sarà utilizzato nei piani di fertilizzazione delle aziende agricole associate, per ripristinare nel suolo quella dotazione organica indispensabile alla fertilità integrale.
L'obiettivo è nutrire la terra con un prodotto organico e allo stesso tempo sperimentare il suo utilizzo, per testarne l'efficacia, con una valutazione qualitativa e quantitativa delle colture coinvolte: un valido esempio di accordo fra comparti produttivi diversi che punta a dare risposte a tematiche sia ambientali che produttive.
Economia circolare per la conservazione del suolo
Recupero è la parola d'ordine di questo progetto, che si colloca a pieno titolo all'interno del circuito dell'economia circolare. Il compost che sarà utilizzato, infatti, è quello prodotto nei sei impianti di Herambiente in Emilia-Romagna, partendo dai rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata locale dei cittadini.Dalle 370mila tonnellate di rifiuti trattati ogni anno si ricavano 50mila tonnellate di compost, attraverso un processo naturale di decomposizione. Il recupero della sostanza organica negli impianti della società permette di ricavare anche biogas o biometano.
Un esempio è l'impianto di S. Agata Bolognese che produce annualmente 24mila tonnellate di compost di qualità da destinarsi principalmente all'agricoltura e 7,5 milioni di metri cubi di biometano utilizzato per alimentare mezzi pubblici e privati delle province di Bologna e Modena, per un risparmio equivalente a 6mila tonnellate di petrolio.
La collaborazione con Coprob rafforza ulteriormente questo processo circolare. Le 5mila aziende socie sono infatti distribuite tra Emilia-Romagna e Veneto ed estendono le loro coltivazioni di bietole su 33mila ettari di terreno, per una produzione di 250mila tonnellate di zucchero all'anno negli stabilimenti di Minerbio e Pontelongo (Pd).
Si tratta degli unici zuccherifici italiani rimasti e producono zucchero 100% italiano coprendo una quota del mercato nazionale del 23% circa. Dotata di una struttura produttiva, di ricerca e assistenza agli agricoltori, Coprob sta portando avanti una politica di conservazione del fattore suolo che abbraccia tutte le tematiche agronomiche, dalle scelte varietali, alla meccanizzazione e fertilizzazione, un esempio di agricoltura moderna in sintonia con gli equilibri ambientali e la valorizzazione delle materie recuperabili.
Un gruppo di lavoro congiunto Herambiente - Coprob curerà e verificherà l'andamento delle attività con incontri periodici. Visto il posizionamento geografico dei sei impianti di Herambiente (situati nelle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna) e l'estensione territoriale dei soci Coprob, questa collaborazione ha anche il vantaggio della prossimità territoriale, riducendo i disagi e gli impatti ambientali dovuti a lunghi spostamenti.
"Questa partnership con Coprob, un'importante realtà del nostro territorio, rappresenta un ulteriore tassello nello sviluppo di azioni concrete di economia circolare messe in campo dal nostro Gruppo – commenta Andrea Ramonda, amministratore delegato di Herambiente – economia circolare che per noi rappresenta innanzitutto rigenerazione delle risorse per un loro riuso. In questo caso rimettendo in circolo nei terreni il compost prodotto grazie all'impegno quotidiano dei cittadini nel fare una corretta raccolta differenziata".
"Per Coprob-Italia Zuccheri è un bel progetto di economia circolare fondamentale per rispondere alla problematica della carenza di sostanza organica nei terreni – afferma Claudio Gallerani, presidente Coprob – che è assolutamente da ripristinare ai fini di una produzione di qualità in grado di dare sostenibilità economica e ambientale, soprattutto in questo momento in cui stiamo lanciando la filiera biologica e sostenibile della barbabietola da zucchero. Siamo convinti ci possa essere uno sviluppo rapido dell'utilizzo del compost da parte dei soci – conclude Gallerani – grazie all'impegno di promozione dei propri tecnici agricoli e alle prove di Beta, nostra divisione di sperimentazione che ne testerà la validità".
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Fonte: Coprob