Dopo un biennio di sperimentazione e il successivo lancio sul mercato avvenuto nella primavera dello scorso anno, Ilsa fa il punto della situazione su Siliforce.
Questo formulato è risultato particolarmente efficace per la sua capacità di fornire alle piante il silicio, comunissimo in natura, che però spesso nell’ambiente naturale si lega ad altre molecole formando silicati non utili alle piante.
Siliforce rende quindi disponibile alle colture la forma semplice dell’acido monosilicico.
L’azienda, dopo aver ottenuto in esclusiva il brevetto olandese del Siliforce, ha provveduto a sperimentarlo e a distribuirlo.
I risultati dal primo anno e mezzo di lancio sul mercato dell’agricoltura specializzata nazionale sono stati positivi.
Evidenze già chiare in fase di sperimentazione di come il prodotto venga utilizzato dalle piante come catalizzatore nella formulazione di tessuti più consistenti, documentate anche grazie alla tecnica della risonanza magnetica in collaborazione con il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in Agricoltura di Roma, sono state rilevate anche da parte degli agricoltori.
Si è visto infatti che oltre a migliorare la densità dei tessuti, Siliforce determina anche un maggior accumulo di vari nutrienti e induce fenomeni di resistenza a vari agenti di stress, fisiologici e parassitari.
I frutti ottenuti da piante trattate con questo prodotto hanno dimostrato regolarità di pezzatura, maggior intensità di colorazione, aumento delle caratteristiche qualitative ed organolettiche (profumi e sapori), maggior consistenza e durata in fase di conservazione.
Siliforce è stato collaudato sui fruttiferi (albicocco, pesco, susino, pero, melo e actinidia), sulle uve da tavola e da vino, su numerose orticole e su colture aromatiche.
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Fonte: Ilsa