Frutto di una ricerca mirata nell'ambito delle sostanze di estrazione vegetale, Tequil di Fertenia è il nome di una miscela concentrata di estratti vegetali (Quillaja saponaria Mol., Yucca schidigera e Tagetes spp.) con attività fitofortificante dell'apparato radicale delle piante rendendole così più resistenti agli attacchi di nematodi e funghi del suolo.

Tequil per la sua specifica composizione a base di estratti vegetali rappresenta un'innovazione fondamentale ed una risposta sostanziale alle attese degli imprenditori agricoli che desiderano raggiungere elevati e redditizi livelli produttivi.

Il tutto nel totale rispetto dell'ambiente visto che il Tequil è consentito in agricoltura biologica ai sensi del DLgs 217/06 s.m.i.

Perché utilizzare Tequil?
La necessità di incrementare la produzione di derrate alimentari e di standardizzare i sistemi produttivi, ha comportato, soprattutto per le colture di pregio, la ripetizione delle stesse colture per molti anni sugli stessi terreni. Ciò ha causato un aumento dei fattori biologici nocivi per il suolo, una selezione dei parassiti animali e vegetali e soprattutto un graduale impoverimento della fertilità del terreno.
In Italia le maggiori perdite nelle produzioni vegetali sono da attribuire a parassiti terricoli come nematodi del genere Meloidogyne (M. incognita e M. javanica) e funghi appartenenti ai generi Verticillium, Rhizoctonia, Phytophtora, Fusarium e Pirenocheta.

Si è cominciato a verificare, inoltre, come l'uso di sostanze naturali di origine vegetale costituisca una delle possibili alternative all'impiego di prodotti di sintesi nella lotta contro i nematodi fitoparassiti.

In quest'ottica Tequil rappresenta un'innovazione fondamentale e una risposta sostanziale alle attese dei produttori, perché esercita un'azione biostimolante sull'apparato radicale e sulla crescita delle piante ed un'azione diretta e di repellenza sui nematodi esogeni ed endogeni del terreno.

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Foto 1: Dopo un precoce attacco di nematodi su piantine di pomodoro in serra
Foto 2, 3, 4: Ritusltati post-applicativi di Tequil

Tequil correttamente impiegato seguendo i protocolli applicativi di Fertenia
riesce a conseguire apprezzabili risultati
consentendo il contenimento degli attacchi di nematodi
non oltre la fase n°2 della Scala Lamberti (in foto)

Efficacia del Tequil
Gli effetti positivi, dovuti essenzialmente a saponine triterpenoidi e ad un vasto gruppo di glucosidi, sono quindi essenzialmente riconducibili ad un maggior sviluppo dell'apparato radicale e quindi della pianta, con esaltazione della resistenza alle avversità biotiche e abiotiche.
Le saponine, in particolare, evidenziano una azione auxino simile capace di favorire l'emissione di nuove radici e l'allungamento di quelle esistenti, oltre a presentare una riconosciuta attività nell'aumentare la permeabilità della parete cellulare, per cui sono estremamente importanti nel favorire l'assorbimento radicale anche in condizioni pedoclimatiche sfavorevoli.

Inoltre, la sua attività di fitofortificante dell'apparato radicale e quindi di maggiore resistenza agli attacchi di nematodi, si attribuisce sia ad una sinergia tra le saponine e gli altri composti attivi, (tannini e polifenoli dell'estratto di Quillaya e Yucca sch.) sia all'azione dell'a-terthienyl liberato dall'estratto di tagete.

Non è da sottovalutare, inoltre, la riduzione dei residui di prodotti fitosanitari nelle colture così trattate ed il minore impatto ecotossicologico.

Prove sperimentali
Le prime prove in Italia sono state condotte alcuni anni addietro da un folto gruppo di ricercatori appartenenti ad istituzioni diverse (Cnr, Istituto per la protezione delle piante di Bari, Associazione Tabacchicoltori Veneti, Istituti sperimentali per il tabacco di Lecce, di orticoltura di Monsampolo del Tronto, per le colture industriali di Bologna, Servizio fitosanitario Regione Abruzzo e Emilia-Romagna).

Le risposte tecniche hanno complessivamente evidenziato buoni incrementi produttivi, soprattutto grazie all'effetto biostimolante, anche quando il contenimento dei nematodi ha svolto un ruolo più marginale. Infatti il gruppo di ricerca del professor Lamberti, il primo ad interessarsi dello sviluppo di Tequil, ed altri ricercatori in una recente referenza scientifica hanno confermato le buone potenzialità applicative del prodotto.

Più di recente il Tequil è stato oggetto di sperimentazione da parte del professor Francesco Paolo D'Errico (titolare della cattedra di Nematologia presso l'Università degli Studi di Napoli 'Federico II') per prove soprattutto di laboratorio che hanno evidenziato un'efficacia nematocida abbastanza elevata nel breve (intorno al 50%); questo dato è alquanto riduttivo, sostiene il professor D'Errico, in quanto la reale efficacia che ho potuto accertare è notevolmente rafforzata da un accorciamento della vita del nematode.

Altro dato importantissimo, emerso da questo ultimo biennio di sperimentazione, è la convenienza a frazionare le dosi di impiego in più applicazioni (2-3 interventi a seconda del ciclo colturale) per tenere al di sotto della soglia di danno (IMI tra 2 e 3 della scala Lamberti) le popolazioni dei nematodi fitoparassiti.