- Divieto di preparazione e utilizzo di esche o bocconi in grado di provocare intossicazioni o lesioni al soggetto che le ingerisce;
- Obbligo di segnalare alle autorità competenti i decessi degli animali in seguito a ingestione di esche o bocconi avvelenati;
- Obbligo per le imprese di disinfestazione e di derattizzazione di operare nella maniera più sicura possibile e di informare con appositi cartelli le zone trattate e di bonificare il sito delle esche rimaste inutilizzate e delle carcasse dei ratti e altri animali infestanti rimasti vittima del trattamento;
- Obbligo di denuncia alla ASL da parte di veterinari che diagnosticano morti da sospetto avvelenamento, con conseguente analisi necroscopica (autopsia) da effettuarsi da parte degli Istituti Zooprofilattici e conseguente apertura di un'indagine in caso di conferma dell'avvelenamento;
- Obbligo per i produttori di molluschicidi e rodenticidi di aggiungere un amaricante per rendere il prodotto sgradevole a bambini e animali domestici.
- Obbligo della vendita di rodenticidi per uso civile solo in associazione a trappole che precludano l'esposizione al prodotto ad animali diversi quelli bersaglio.
Per saperne di più
- ORDINANZA 10 febbraio 2015 Proroga dell'ordinanza 10 febbraio 2012, come prorogata dall'ordinanza 14 gennaio 2014, recante: «Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati».
- ORDINANZA 10 febbraio 2012 Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati.
- ORDINANZA 18 dicembre 2008 Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati.
- ORDINANZA 19 marzo 2009 Modifiche all'ordinanza 18 dicembre 2008 del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, recante «norme sul divieto di utilizzo di detenzione di esche o di bocconi avvelenati».
- ORDINANZA 14 gennaio 2010 Proroga e modifica dell'ordinanza 18 dicembre 2008, come modificata dall'ordinanza 19 marzo 2009, recante: «Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati»
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Fonte: Agronotizie