Le assemblee dei soci delle due cooperative tenutesi rispettivamente martedì 25 e mercoledì 26 agosto, hanno approvato all’unanimità l’operazione (che successivamente verrà formalizzata con l’espletamento delle procedure e nei tempi previsti dalla legge), decretando la creazione di una realtà unica che si posiziona come primo gruppo di produzione e trasformazione di pomodoro da industria in Italia e come terzo gruppo in Europa. La volontà comune delle due aziende di completare il processo di unione si è basata su criteri e valori da sempre condivisi: la natura cooperativistica delle due aziende, che identifica lo stretto legame con il territorio attraverso la coltivazione e autotrasformazione del pomodoro; gli alti standard qualitativi e i sistemi innovativi di tracciabilità per una filiera corta e sostenibile; il rafforzamento strategico sui mercati internazionali potenziando il valore aggiunto della base sociale.
Saranno circa 370 le aziende agricole associate, principalmente tra le province di Piacenza, Cremona, Parma e Mantova con quasi 7.000 ettari di terreno coltivati a pomodoro, per una produzione complessiva di oltre 550.000 tonnellate. Il gruppo, che attualmente occupa circa 1.300 dipendenti tra personale fisso e stagionale, disporrà di oltre 50 linee di confezionamento installate negli stabilimenti di Rivarolo del Re, Fontanellato e Gariga di Podenzano (sede Arp), generando un volume d’affari di circa 270 milioni di euro. Il piano industriale alla base dell’operazione prevede il raggiungimento di importanti sinergie gestionali, in particolare nel coordinamento dei servizi generali, della logistica e dell’organizzazione commerciale, con conseguenti benefici in termini di redditività, nonché di una maggiore flessibilità per soddisfare, in modo veloce, le esigenze dei clienti.
L’ampliamento del portafoglio prodotti e la definizione di nuovi canali di vendita garantirà una presenza più forte sui mercati internazionali, potenziando la distribuzione di prodotti sia a proprio marchio (Pomì) che private label. In termini di distribuzione l’obiettivo è infatti quello di abbinare alla gamma retail del Consorzio Casalasco anche la potenzialità dei formati food service di Arp con una linea completa di prodotti destinata alla ristorazione collettiva. “Questa operazione, che vede come protagonista la filiera agricola - commenta Costantino Vaia, direttore generale del Consorzio Casalasco del pomodoro - rientra in un progetto strategico di espansione e consolidamento sui mercati internazionali. Il completamento del portafoglio prodotti e l’opportunità di nuovi canali di vendita ci permetteranno una fase di ulteriore crescita e sviluppo soprattutto sulle produzioni a nostro marchio, rendendo in questo modo Pomì un brand ancora più forte. Inoltre le sinergie gestionali e l’ottimizzazione dei processi produttivi contribuiranno a migliorare i livelli di redditività”.
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