“Siamo in linea con gli obiettivi di programmazione previsti dalla contrattazione – commenta l’Oi -. Infatti dalla elaborazione dei dati relativi alle superfici effettivamente coltivate pervenuti dalle Organizzazioni di produttori del pomodoro, così come previsto dalle regole condivise, emerge una riduzione effettiva delle superfici rispetto a quelle contrattate inizialmente dalle Op del pomodoro associate all’Oi, che si è attestata intorno al 4%”.
Nel dettaglio le superfici effettive a pomodoro da industria coltivate dagli agricoltori delle Op e cooperative associate all’Oi sono pari a 38.948 ettari. Questo dato dimostra che nei campi la produzione attesa è in linea con le richieste avanzate dalle industrie di trasformazione alla stipula dei contratti.
Guardando al dato complessivo delle superfici effettive l’Emilia Romagna si conferma leader nella produzione di pomodoro con il 67,6% delle superfici del Nord Italia (con la concentrazione maggiore nelle province di Piacenza, Ferrara e Parma) seguita da Lombardia (20,9%), Veneto (6,6%) e Piemonte (4,9%).
La produzione biologica – che si concentra soprattutto nelle province di Ferrara e Ravenna – rappresenta il 3,4% del totale, mentre il restante 96,6% delle superfici è coltivato con il metodo della produzione integrata.
Il via alla raccolta
L’Oi comunica anche che da pochi giorni è iniziata la raccolta e il conferimento del pomodoro negli stabilimenti di trasformazione, in anticipo rispetto agli anni scorsi vista la bella stagione. Tuttavia non mancano le difficoltà dovute alle alte temperature che stanno provocando stress alle piante e stanno impedendo una maturazione omogenea delle bacche. Apprensione anche per il previsto calo della disponibilità idrica.
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