Sono due, infatti, le medaglie che Rinaldin può appuntarsi al petto. Sul fronte interno, ha ricordato a Veronafiere nei giorni scorsi il numero uno di Unacma, nel corso dell’assemblea annuale moderata da Cristiano Spadoni di AgroNotizie, “l’approvazione del decreto sulla revisione delle macchine agricole”, mentre, sullo scacchiere internazionale, “l’organizzazione a Venezia il prossimo anno, dal 20 al 23 ottobre, del congresso internazionale del Climmar, l’associazione europea dei dealer di macchine agricole”.
L’impegno di Unacma nei confronti del Governo è duplice. Se da un lato sembra vicina la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con il Miur (il ministero dell’Università e della ricerca) per la formazione degli studenti con appositi stage in materia di meccanica e meccatronica – alla luce del successo dell’iniziativa Mech@griJobs, che ha fatto incontrare Unacma a quasi 2.500 studenti italiani – dall’altro la partita più impegnativa sarà sul fronte della revisione.
“L’obiettivo di Unacma – spiega agli associati Rinaldin – è quello di giocare un ruolo di rilievo nella fase di preparazione dei mezzi”. Che significa: dealer in prima fila nelle operazioni di preparazione dei mezzi per superare l’esame della revisione, massima collaborazione con i clienti e con le istituzioni, ma la responsabilità dei controlli dovrà rimanere in capo alla motorizzazione civile. “Nessuna commistione dei ruoli”. Unacma valuterà comunque anche la possibilità di creare consorzi provinciali o regionali di dealer, per le fasi preliminari al controllo, ove tale possibilità fosse ammessa dalla legge.
Naturalmente, il sogno dei commercianti di macchine agricole, confessato nel corso dell’assemblea, è l’aumento delle vendite e la progressiva sostituzione di quello che è uno dei più antiquati parchi trattori circolanti di tutta Europa. “Su circa 1 milione e 600mila mezzi con un’età media che supera i vent’anni – dice infatti Rodolfo Catarzi, responsabile della sicurezza di Unacma – circa 668.000 non hanno le strutture di protezione in caso di ribaltamento, mentre 1 milione e 100mila trattrici non hanno le cinture”.
Ci sarà molto da fare, anche perché a quanto pare – con il decreto ancora oscuro nei propri elementi attuativi – dovrebbero essere 45 i controlli da effettuare su trattori e macchine per l’agricoltura, rileva Catarzi. “Una delle missioni di Unacma sarà arrivare a far passare la linea che i trattori che non avranno superato la revisione dovranno essere considerati, anche ai fini di una loro commercializzazione, al pari del ferro vecchio”, rilancia Rinaldin.
L’assemblea è un momento anche per una riflessione sulle opportunità di migliorare la qualità dei servizi offerti. Un tema sul quale Catarzi e Gianni di Nardo, segretario generale di Unacma intervengono per indicare il percorso di formazione verso un marchio identificativo del valore aggiunto offerto.
Anche il web, ancor più alla luce dei risultati presentati in settimana da Nomisma e Image Line al Museo della scienza e tecnologia di Milano, costituisce un periscopio non secondario nel panorama delle vendite di macchine agricole. Ne è concreta testimonianza il fenomeno Agriaffaires, presentato da Alfredo Laganà, delegato per l’Italia. Si parla di 7,8 milioni di visite annuali sul sito, 9.500 professionisti della vendita iscritti, quasi 10.000 clienti in tutto il mondo, ma anche 5.000 macchine nuove messe online ogni giorno. “E 360.000 annunci online – dichiara Laganà - grazie al successo di un’attività durata 15 anni".
L’Italia è un mercato di rilievo per Agriaffaires, alle spalle solo della Francia, dove il servizio online è nato. “Oggi in Italia sono in rete 12.000 annunci, di cui 7.500 annunci professionali – dice Laganà -. E sono 390 i clienti inserzionisti e 90 i clienti dell’area pubblicità”.
Unacma affronta anche il servizio legato alla garanzia dell’usato. Ne parla il consigliere Francesco Barnaba, con riferimento alla convenzione stipulata con la finanziaria Confrontgest per la formula “Sicura”. Un vantaggio sia per il cliente che per lo stesso dealer – sostiene – purché si rispetti il principio di trasparenza, per informare con certezza gli acquirenti dei mezzi sulle parti coperte da intervento assicurativo”.