Solo a seguito della selezione effettuata da una commissione imparziale di esperti nominata dalla stessa Dlg, sono state individuate e premiate, sulla base di rigidi criteri, le migliori innovazioni con il risultato dell'assegnazione di 4 medaglie d'oro e 33 d'argento.
Nell'olimpo, con una medaglia d'oro, l’Ibrido Merlo 40.7, dotato di un motore diesel di 56 chilowatt che non richiede post trattamento con urea, scelto per la sua praticità, risparmio energetico e per il sistema adottato per la riduzione delle emissioni inquinanti; la medaglia giunge all’alba del cinquantesimo anniversario della fondazione del Gruppo Merlo, avvenuta nel 1964.
Secondo quanto riportato dal comunicato stampa di Agritechnica 2013, "concepito secondo uno schema modulare per consentire di essere integrato sulle famiglie di prodotto Merlo, l’installazione di questa applicazione è possibile anche a futuri prodotti della casa costruttrice.
L'ibrido, vanta un uguale livello prestazionale delle macchine Merlo convenzionali in termini di accelerazione, velocità massima, capacità di carico e di movimentazione.
Il consumo di combustibile - prosegue il comunicato -, in un ciclo di lavoro medio, viene ridotto del 30 per cento, rispetto a macchine convenzionali e il livello di emissioni è sensibilmente più basso nella modalità ibrida, in virtù del basso regime al quale vengono settati i giri del motore diesel.
Inoltre, il livello di rumorosità nella modalità 100 per cento elettrica è praticamente pari a zero, se si tiene in considerazione la rumorosità di sottofondo dell’ambiente in cui si trova ad operare la macchina".
La riduzione del livello di inquinamento dei gas di scarico, secondo quanto riportato dalla giuria, è sensibilmente ridotto dalla cubatura del motore diesel inferiore alla media, i cui giri motore, mantenuti costanti e settati dalla centralina, massimizzano il risparmio energetico.
Le operazioni di ricarica delle batterie, effettuabili dalla rete elettrica principale e da quella locale a pannelli fotovoltaici, è veloce permettendo così un maggior impiego della macchina in modalità elettrica, a zero emissioni. L'autonomia della macchina è di 4 ore in modalità Eco e 2 ore in modalità elettrica 100 per cento.
Inoltre, test dinamici e al banco eseguiti indoor, in ambienti chiusi, hanno dimostrato che le operazioni nella modalità 100 per cento elettrica, garantiscono le medesime prestazioni di movimentazione e di capacità di sollevamento rispetto ad un telescopico convenzionale, con un’autonomia di alcune ore, variabile in base alle attività da svolgere.
"Considerando il risparmio di combustibile - prosegue il comunicato -, il sistema, in base al numero di ore e al tipo di attività svolte, consente un ammortamento in un paio d’anni".
Nella modalità elettrica, sempre secondo quanto riportato dal Dlg, il caricatore viene alimentato dalla batteria al litio da 30 chilowatt ora; nella modalità ibrida, è il motore diesel che eroga l'energia con un regime costante per l'avanzamento, caricando al contempo la batteria. Senza limitazioni sulle prestazioni di lavoro del caricatore, questa architettura del motore consente di dimezzare la potenza nominale del motore diesel. Inoltre, durante le fasi di basso carico o basso regime, frequenti nei caricatori telescopici, l'azionamento può essere completamente elettrico, cosa che, in combinazione con il motore downsize, consente di ridurre i costi del carburante e le emissioni di CO2 fino al 30 per cento.
In mostra allo stand Merlo durante Agritechnica, il caricatore telescopico Ibrido 40.7 sarà equipaggiato di un sistema ad architettura di tipo parallelo, brevettata da Merlo.
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Fonte: Agronotizie - Settimanale di tecnica, economia e innovazione in agricoltura
Autore: Michela Lugli