Cresce il mondo dei trattori. Un mondo sempre più tecnologico e prestazionale. E anche i pneumatici devono adeguarsi...

 

Il Sima è sicuramente una delle fiere europee che meglio visualizzano la crescita agricola in termini di innovazione. Sia a livello agronomico sia in termini di meccanizzazione. Giova in tal senso la classifica che la giuria del Sima stila di volta in volta per premiare le novità tecniche di settore. A volte ci si trova di fronte a soluzioni anche troppo innovative, tali da non trovare subito una collocazione di mercato o addirittura industriale, ma si tratta comunque di proposte interessanti e foriere di applicazioni future. Parziali o totali. Quest'anno i premi erano orientati verso tre filoni di ricerca, il rispetto per l'ambiente, la razionalizzazione dei consumi delle acque e il miglioramento del posto di lavoro dell'operatore, e sono stati assegnati a New Holland per il suo trattore a idrogeno, a Comer, per il suo sistema d'irrigazione automatizzato controllato mediante gps e a Massey Ferguson per il suo sistema di sospensione della cabina.

Al di là dei premi, ciò che a Parigi colpiva era comunque l'evoluzione generalizzata dei trattori agricoli, oggi proposti con cabine di guida dal sapore quasi aeronautico ed equipaggiati con soluzioni funzionali fino a ieri impensabili. Basti far mente locale, per esempio, ai sistemi di guida assistiti e operanti per via satellitare. Climatizzatori e impianti stereo sono inoltre diventati equipaggiamenti di routine e il design domina anche nei dettagli fermo restando che non si tratta mai di estetica fine a se stessa ma si abbina sempre alla funzionalità.

I trattori in definitiva crescono e lo stesso trend deve essere seguito anche da chi fornisce le attrezzature, sempre più analizzate dall'utente in termini di prestazioni e, in particolare, di velocità di lavoro, il parametro che più influisce sulla resa economica di un'azienda agricola, ma anche quello che più ha inciso sulla struttura dei moderni trattori.

Soprattutto quando la velocità si riferisce ai trasferimenti su strada. Sembra banale, ma tale attività, sicuramente la meno agricola fra quelle cui deve far fronte un trattore, ha innescato sulle macchine i loro cambiamenti più profondi, a partire dalla necessità, per superare i fatidici 40 all'ora, di disporre di sospensioni e freni dedicati sugli assali anteriori.

Considerando che le masse in gioco possono inoltre spaziare entro limiti di massima e di minima molto diversi fra loro, alcuni costruttori hanno anche previsto sistemi antibloccaggio di tipo abs né mancano esempi di trattori equipaggiati con sistemi antidumping per evitare che la presenza delle attrezzature portate dia origine a fenomeni di instabilità.

 

Ovviamente anche i pneumatici hanno dovuto adeguarsi costringendo i rispettivi progettisti ad affrontare una sfida molto ardua. Non era possibile infatti ottimizzare il pneumatico per il trasporto stradale sapendo che il trattore opera spesso in campo e d'altra parte è difficile conferire doti stradali a un battistrada ramponato che nasce per muoversi sulla terra e nel fango. Da qui la ricerca di disegni dei ramponi innovativi e di mescole sempre più performanti, due ambiti di studio che hanno visto un costruttore in particolare, Trelleborg, proporsi con soluzioni uniche sul mercato. Tali risulta in effetti il taglio geometrico dei suoi ramponi e tali risultano le sue mescole, contenuti che al Sima hanno permesso alla casa italo svedese di esibire nuove coperture quali, per esempio, i 'Tm 900' da 900/60 R38 in grado di reggere velocità dell'ordine dei 70 all'ora a fronte di capacità di carico dell'ordine dei 20.000 chili. A dimostrazione che l'innovazione procede anche a livello di componentistica ma anche a conferma che chi approcia un grande trattore non può pensare di poterne sfruttare le potenzialità se non lo equipaggia con un grande pneumatico come appunto sono i 'Tm' di Trelleborg. 

 

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Tratto da Macchine Trattori - Marzo 2009

in collaborazione con Editoriale Orsa Maggiore