Si tratta di 31,78 milioni di euro per l'annualità 2016 e 35,086 milioni di euro per l'annualità 2017 delle indennità compensative riconosciute agli agricoltori per la grave calamità causata dalla Xylella fastidiosa - si sottolinea da Coldiretti Puglia - risorse già liquidate a quattro comuni della provincia di Taranto, 20 della provincia di Brindisi e 97 in provincia di Lecce, come per altro già documentato da AgroNotizie.
"Dopo il pressing di Coldiretti affinché venisse garantito agli agricoltori il ristoro per la calamità subita nel 2016, bisogna fare in fretta per non perdere le risorse da spendere entro il 31 dicembre. Serve il massimo impegno dei comuni, considerati i tempi ristretti di erogazione delle risorse che Arif ha trasferito ai comuni il 6 novembre scorso e la chiusura delle ragionerie entro il 15 dicembre 2020", dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
"I comuni, non senza difficoltà, stanno procedendo alle verifiche di documenti unici di regolarità contributiva, anagrafica tributaria e certificazione e informazione antimafia delle aziende ricadenti nell'area delimitata a cui è stato riconosciuto lo stato di calamità. Va verificata l'eventualità di uniformare e semplificare l'iter amministrativo per procedere celermente ai pagamenti, e soprattutto è auspicabile un'azione di supporto a beneficio di quei comuni che dovessero trovarsi in difficoltà nel perfezionamento delle procedure amministrative", afferma Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce.
"L'imperativo assoluto è liquidare entro il 31 dicembre almeno le spettanze relative al 2016, per scongiurare il rischio che vadano persi quasi 32 milioni di euro, vitali per le aziende agricole in uno scenario aggravato dall'emergenza Covid-19, che ha fatto perdere ulteriore liquidità al mondo agricolo", aggiunge il presidente Cantele.
Il Decreto attuativo relativo alle indennità compensative contemplava le annualità 2017, 2018 e 2019, ma il provvedimento ha poi ricompreso anche l'annualità 2016, per cui è stato possibile utilizzare il regime di esenzione del 2015, utilizzando parte delle risorse del Piano per le calamità e destinandole agli interventi compensativi, ma è necessario fare in fretta, perché le risorse vanno spese entro il 31 dicembre 2020, altrimenti andranno perse.